Per l'universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel, che più della sua luce prende, Fu... La Divine Comédie - Page 3by Dante Alighieri - 1855 - 495 pagesFull view - About this book
| Dante Alighieri - 1837 - 272 pages
...coelum, tu Mie es : si descendcro in infernum, ades. Sap. : Spiritus Domini repleTomo IH. a 968290 2. Nel ciel che più della sua luce prende, Fu' io : e vidi cose che ridire Né sa né può qual di lassù discende. 3. Perché appressando sé al suo disirc, Nostro intelletto... | |
| Dante Alighieri - 1837 - 832 pages
...Fu* io : e vidi cose che ridire Né sa né può qual di lassù discende. 3. Perché appressando sé al suo disire, Nostro intelletto si profonda tanto Che retro la memoria non può ire. 4- Veramente, quant' io del regno santo Nella mia mente potei far tesoro, Sarà ora materia... | |
| Vincenzo Nannucci - 1838 - 372 pages
...Brunetto : E vidi tante cose , Che già 'n rime nè 'n prose Non le poria ritrare . Dante, Farad. CI Nel ciel che più della sua luce prende Fu' io , e vidi cose che ridire Nè sa , nè può qual di lassù discende . Brunetto , passata una valle oscura arriva ad una gioconda pianura ,... | |
| Dante Alighieri - 1838 - 608 pages
...Colui che tutto muove, Per r universo penetra , e risplende In una parte più e meno altrove. Nel eiel che più della sua luce prende Fu' io, e vidi cose che ridire Né sa nè può qual di lassù discende ; Perchè appressando se al suo desire Nostro intelletto si... | |
| Dante Alighieri - 1839 - 744 pages
...altrove. Nel ciel che più della sua luce prende (i) Fu' io , e vidi cose che ridire Nè sa, nè può qual di lassù discende ; Perchè appressando sè...intelletto si profonda tanto , Che retro la memoria non può ire. Veramente (a) qua ni' io del regno santo Nella mia mente potei far tesoro Sarà ora materia... | |
| Dante Alighieri - 1839 - 806 pages
...stesso, nella leltcra a Cane. 2. CIEL. Empíreo. Tropulugicamentc , dice 3 Perché nppressando sé al suo disire , Nostro intelletto si profonda tanto Che retro la memoria non puô iré k Veramente , quant' io del regno santo Nella mía mente potei far tesoro , Sara ora materia del... | |
| Benedetto Varchi - 1841 - 600 pages
...il cardinale Polo. Ma tempo è di venire omai alla sposizione del nostro Poeta. 212 LEZIONE SETTIMA Nel ciel che più della sua luce prende Fu' io , e vidi cose che ridire ]\è sa nè può chi di lassù discende. La sentenza del Poeta in questo secondo ternario non è altro... | |
| Benedetto Varchi - 1841 - 612 pages
...Sadoletto ed il cardinale Polo. Ma tempo è di venire ornai alla sposizione del nostro Poeta. JNel ciel che più della sua luce prende Fu' io , e vidi cose che ridire Né sa né può chi di lassù discende. La sentenza del Poeta in questo secondo ternario non è altro... | |
| Benedetto Varchi - 1841 - 620 pages
...Per tempo al pan degli Angeli, del <fuale yivesi qui, ma non si vien satollo. Perchè appressando se al suo disire , Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire. Rende in questo terzetto la ragione di quello che aveva detto di sopra , cioè , perchè... | |
| Dante Alighieri - 1842 - 450 pages
...gloria di colui che tutto muove, Per l' universo penetra e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende Fu' io, e vidi cose che ridire Nè sa nè può qual di lassù discende : Perchè appressando sè al suo disire Nostro intelletto si profonda... | |
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