COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI GIA RIDOTTA A MIGLIOR LEZIONE DAGLI ACCADEMICI DELLA CRUSCA ED ORA ACCURATAMENTE EMENDATA. COL COMENTO DEL P. POMPEO VENTURI. TOMO III, LIVORNO Presso TOMMASO MASI E COMP. 1817. DEL PARADISO 3 CANTO I. ARGOMENTO. Trattar volendo il divino Poeta del celeste beato Regno, dopo aver fatta l'invocazione ad Apollo, racconta come sull'ora del mattino levossi dal terrestre Paradiso verso del Cielo in compagnia di Beatrice, da cui con ingegnoso discorso gli fu mostrata la cagione, perchè egli potesse col corpo in alto salire. La a gloria di Colui, che tutto muove, Nè a sa, nè può qual di lassù discende; Nell' Empireo, dove Dio ch'è luce, si comunica incomparabilmente più che altrove, dandosi a vedere a faccia a faccia a i Beati comprensori. 2 Intende di S. Paolo che sceso dal terzo cielo disse di se stesso: quoniam raptus est in paradisum et audivit arcana verba, quae non licet homini loqui. 2. Cor. 12, |