rocchè, ossia, alla, acciò, spesso due voci unite con raddoppiamento, quali simmi, chemmi, chemminsegni, chennadonti, altressì, allunga, dovella, là suffrange, dallei, allor, siffosse tralli, chenne, sannulla, nonnodi, innaltre, e dirittozzelo nell' Viııı., lazzara nell XI. del PURG., secondo l'incerto scrivere di que tempi, se è il puro DANTE che noi vogliamo. §. V. , Così, dove o per uso de tempi non notato nei Lessici, o per gli errori che si attribuiscono alla penna comuni ad ogni Codice, o per quelli di Colui da Certaldo, è lettera alcuna mutata ; qui avvisando si conservò, per affatto cautarci dagli scandali di alterare i versi del più sapiente dei Poeti. Squaterna, nolla, antomata, trinaro, armenizando, ramisel, titragono, profatii, schembo, gordo, toi; ubriferi per uberiferi nel Xxx. del PARAD. Opo, huo' nel II. dell' INF., copo nel Xxvi. del PURG., forse per aspirazion Firentina. Nel V. del Cerchio per nel Cerchio; chiamato per chiamaro nel XXII., se non si considerasse come Caso assoluto; chefsi per chessi nel Xv.; etsco. tendo per excotendo nel Xiv.; padre sua nel Xx.; cotantanto nel X.; scuffa nel XVIII., col Cod. Grumelli ed Albani, e quasi tutti quegli del Marchese Trivulzio di Milano; assessin nel 1 1 1 Χιχ., i Codici assesin e ascescin; nel Xx., ciascun tal mento, sia che volesse egli tral, o meglio dal per affinità di lettera; taupin nel Xxιν., e Xxx. dell' INF., coi Codici. Sol presso per sul presso nel 11. del PURG.; genta nel V1.; nove per novo, dicerneva per discerneva nell Vui.; entendon nel Ix.; o del proximo per è del proximo nel XVI.; mosterrolli per mostrerolli; Eneyda dico, lo qual mamma nel Xxx., come in due Codici Trivulziani, leggendo Eneydo lo qual il Palatino; disio per disiro nel Xx11.; altrai per altrui, e fermati per formati nel Xxıv.; espiar per spiar, ranmanzi nel Xxvt.; Gerarcia nel XxIx.; discese per distese nel XxxI.; orese per crese, quando eramo forse per quanto nel XXXI.; disvoluppe, smorte per smorta, coma per come nel Xxxii. Giura per jura nell Xt.; l' altracotata per oltracotata nel Xvi., il Cod. Albani altracotanta; acfetto nel XVII.; Baciallier nel XxIv.; vedi per vide nel XXVIII. del PARAD. §. VI. Solo censessanta volte la L è raddoppiata negli articoli, sia nelle, alle, colle; e sempre il raddoppiamento pare vi aggiunga forza. Nel X., Xv. dell' INF.; nel V1. del PURG.; XXII., XXII., Xxv. e XXXII. del PARAD. stanno gli esempi di lassù per là su: chè nulla volli io ridurre ad uniformità. Anzi dove inutilmente una lettera era raddoppiata, si conservò : leggerra nel I., buffera, commento nel Iv. dell' INF.; faccendo, carribo, cenner, addorna, addorno: sarria nel Vir., ammanti nel X1.: supprema nel XI. del PURG.: rifuggio nel XvII. del PARAD.: ed altre superflue, come fui nel Xiv., se pure non è per fue; liuoghi nel XXIV. ; segnio nel Xxx11. dell' INF.; prigri nel Iv.; vedri, disgression nel VI.; terzzo, humilmentre nel lx.; nuote per note nell XI. col Cod. Grumelli e molte Edizioni; sfuongo nel Xxv.; nouovo nel XxVII. del PURG.: disiio nel V. del PARAD. E senza raddoppiamento: mezo, e quasi sempre sola la z; ochio, ochi, scelerato, Idio, piòvi, dubio, ragio, soferto oferto, ubidire, potrebe, avera, trage, aborre, aviva, sovenisse, apena, dubi, diseta, febre, èvi, èso nel Xxv. del PARAD.; comedia, imprèsa, palida, magior, eber, quatro, sesanta, starebe asenso, e altre simili; fummo e fumo nome e verbo promiscui. Aveva' per avevan nel Iv., dricto 'n gran veglio nel Xiv., no per non nel XXVI. dell' INF.; da lato forse per dal lato nel Xxiv., t'ave' per t' avem nel XxxI., pe nel Xxxın. del PURG.: pò per può nel Xx1. del PURG,, nel XXII. e XXXII. del PARADISO. Xx., cosa per chiosa; nel Xxn. cercar per cerchiar; nel XXI. del PARAD., cercando per cerchiando; e nel seguente, caro per chiaro: così gli Antichi scrivevano coma ed incostro. Cosi Petrarca nelle Rime edite a Roma sugli scritti suoi: occhi mia, amanta, diserra, occise, odendo, meo, etterno, ecterno, beleza, dolze techo, ventro, distorbo, avampi, fraile, giamai, giaqque, longa, faccendo, toglea, e deriso per desiro, nella decima pagina; e pe, con esso lui, lasciò scritto Sennuccio: e lo stesso DANTE, ecterna e quori nella Lettera a' Principi; e nel Poema, figo, cotenna, ma' che, e il barba, e piage, e sè stessi per sè stesso nel Ix. dell' INF. §. VII. Una sol volta vedrete duo, e sarà nel Xxx. del. l' INF. Ad avere manca sempre, eccettuato : ch' i' v' ho scorte nel I., che m'ha facto honore nel Is., ch' elli ha pensata nel XXII., e nel susseguente: i' ho pavento, e ha facto il Sol tragitto, e: ch' elli ha roso nel XXXIV. dell' INF., e: m'ha tenuto nel XIX. del PARAD.: m'han posto nel XXVII. nel PARAD. Nel Canto Xxvu, e nel XXXII. dell' INF., e nel [v. del PARAD. abbiamo ed; sempre poi et, eccettuate le elisioni per l' Articolo, ed una volta nel I., Ix., XII., XV., Хѵн., XV. Χιχ., ΧΧιι, ΧΧιν., Xxvitt., Xxxii. dell' INF.; nel I., 11., VII., 1x, X., Χιν., Χνι., Χνιι., Xxv., XXVII., XXVIII. e XXIX., del PURGAT.; e nel I., VII., XX., XX11., ΧΧιν., ΧΧνι., ΧΧνιι., Xxx., Xxxt. e XXXII. del PARAD.: due volte nel II., XXI. dell' INF.; nel II., XI., e XXIX. del PURG; nel XII. del PARAD'; tre nel Iv. dell' INF., nel Xvm. del PORG.; e cinque, non so come, nel Vn. del PURG. Finalmente leggiamo e nel quarto Verso del I. dell' INF., coi Codd. di Santa Croce, e Grumelli, laddove altri Codici leggono ai, Ay, ha; altri et, come quello Albani. §. VIII. Come nel V. del PURG.: Tu ti ne porti di costui l'eterno, ti sta per te avanti ne; così pure nel X., Χxiv., e due volte nel Xxxm. del PURG.; ed una nel Xxv., e XxxII., del PARAD.: similmente si per se nel Ix., XVI, Xx11., Ххий. dell' INF.; nel VI., X., Χιι., Χνι., Χx., Xxx., del PURG.; e nel I., Ιι., V., Χ., Χν., Χνι., XVII., XXI., XXV. del PARAD.; e mi per me nel Xvi dell INF. §. VIIII.. Gli Editori sogliono invogliare de libri loro, anticipandone per saggio le più preziose Lezioni: ma il mio da Varianti non si può conoscere, ed è sì noto, che ne basta il nome. Io in vece, tutti ho !! |