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Segnato è or da voi lo mio cervello.
Ma perchè tanto sovra mia veduta
Vostra parola disiata vola,

Che più la perde quanto più s' aiuta?
Perchè conoschi, disse, quella scuola
Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina
Come può seguitar la mia parola;
E veggi vostra via dalla divina

Distar cotanto, quanto si discorda
Da terra il ciel che più alto festina.
Ond' io risposi lei: Non mi ricorda
Ch'io straniassi me giammai da voi
Nè honne coscienzia che rimorda:
E, se tu ricordar non te ne puoi,
Sorridendo rispose, or ti rammenta
Sì come di Leteo beesti ancòi;
E, se dal fumo fuoco s' argomenta,

Cotesta oblivion chiaro conchiude
Colpa nella tua voglia altrove attenta.
Veramente oramai saranno nude

Le mie parole, quanto converrassi Quelle scovrire alla tua vista rude. E più corrusco, e con piu lenti passi,

Teneva il Sole il cerchio di merigge, Che qua e là, come gli aspetti, fassi, Quando s' affisser, sì come s' affigge

Chi va dinanzi a schiera 1

per iscorta, Se truova novitate in sue vestigge,

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Che va dinanzi a gente

Le sette donne al fin d' un' ombra smorta,
Qual sotto foglie verdi e rami nigri
Sovra suoi freddi rivi l' Alpe porta.
Dinanzi ad esse Eufrates e Tigri
Veder mi parve uscir d'una fontana,
E quasi amici dipartirsi pigri.
O luce, o gloria della genta umana,

Che acqua è questa che qui si dispiega
Da un principio, e se da se lontana?
Per cotal prego detto mi fu: Prega
Matelda che il ti dica; e qui rispose,
Come fa chi da colpa si dislega,

La bella Donna: Questo, ed altre cose
Dette li son per me; e son sicura
Che l'acqua di Leteo non gliel nascose.

E Beatrice: Forse maggior cura,

Che spesse volte la memoria priva,

Fatto ha la mente sua negli occhi oscura. Ma vedi Eunoè che là deriva:

Menalo ad esso, e, come tu se' usa,

La tramortita sua virtù ravviva.

Com' anima gentil che non fa scusa,

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Ma fa sua voglia della voglia altrui, Tosto com'è per segno fuor dischiusa; Così, poi che da essa preso fui,

La bella Donna mossesi, ed a Stazio Donnescamente disse: Vien con lui. S'io avessi, lettor, più lungo spazio

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I Queste ed altre cose t

Tosto ch' ell' è per segno

Da scrivere, io pur cantere' in parte

Lo dolce ber che mai non m'avria sazio;

Ma perchè piene son tutte le carte

Ordite a questa Cantica seconda,

Non mi lascia più ir lo fren dell' arte.

Io ritornai dalla santissim' onda

Rifatto sì, come piante novelle
Rinnovellate di novella fronda,

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Puro e disposto a salire alle stelle.

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