Studi vari sulla Divina Commedia di Dante Alighieri

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Tip. della Pia Casa di Patronato, 1887 - 408 pages
 

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Page 344 - Del bello ovile ov'io dormii agnello Nimico ai lupi che gli danno guerra; Con altra voce ornai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello...
Page 327 - Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non si profonde, che i fondi sien persi, Tornan de...
Page 350 - Voi conoscete, e ciò ch' ad essa è buono. Ed ella a me : Da tema e da vergogna Voglio che tu omai ti disviluppe, Sì che non parli più com' uom che sogna. Sappi che il vaso che il serpente ruppe, Fu, e non è ; ma chi n' ha colpa, creda Che vendetta di Dio non teme suppe.
Page 12 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Facciatt le bestie fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui , voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Page 130 - Fa, fa che le ginocchia cali: ecco l'angel di Dio: piega le mani: ornai vedrai di sì fatti officiali.
Page 89 - Difeso intorno d' un bel fiumicello. Questo passammo come terra dura: Per sette porte intrai con questi savi ; Giugnemmo in prato di fresca verdura. Genti v' eran con occhi tardi e gravi, Di grande autorità ne' lor sembianti: Parlavan rado, con voci soavi.
Page 238 - Or ti fa lieta, che tu hai ben' onde: Tu ricca, tu con pace, tu con senno. S' io dico ver, 1' effetto nol nasconde. Atene e Lacedemona, che fenno L...
Page 269 - Che notabili fien l'opere sue. Non se ne sono ancor le genti accorte, Per la novella età ; che pur nove anni Son queste ruote intorno di lui torte. Ma pria che'l Guasco l'alto Arrigo inganni, Parran faville della sua virtute In non curar d'argento, né d'affanni. Le sue magnificenze conosciute Saranno ancora si, che i suoi nemici Non ne potran tener le lingue mute. A lui t'aspetta ed a...
Page 275 - O mente, che scrivesti ciò ch' io vidi, Qui si parrà la tua nobilitate. Io cominciai : Poeta che mi guidi, Guarda la mia virtù, s' ella è possente, Prima che al1' alto passo tu mi fidi. Tu dici, che di Silvio lo parente, Corruttibile ancora, ad immortale Secolo andò, e fu sensibilmente. Però se 1' avversario d' ogni male Cortese i fu, pensando 1' alto effetto, Che uscir dovea di lui, e il chi, e il quale, Non pare indegno ad uomo d...
Page 91 - E che più volte v' ha cresciuta doglia? Che giova nelle fata dar di cozzo? Cerbero vostro, se ben vi ricorda, Ne porta ancor pelato il mento e il gozzo. Poi si rivolse per la strada lorda, E non fe

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