Storia della letteratura italiana

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F. Le Monnier, 1865 - 733 pages
 

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Page 34 - Tanto gentile e tanto one'sta pare La donna mia, quand'ella altrui saluta, Ch'ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che dà per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien d'amore , Che va dicendo all
Page 257 - ... si perdono ; e se vi piacque mai alcun mio ghiribizzo, questo non vi dovrebbe dispiacere ; e ad un principe, e massime ad un principe nuovo, dovrebbe essere accetto; però io lo indirizzo alla magnificenza di Giuliano. Filippo Casavecchia l'ha visto; vi potrà ragguagliare della cosa in sé, e de...
Page 257 - Partitomi dal bosco io me ne vo ad Una fonte, e di qui in un mio uccellare, con un libro sotto, O Dante, o Petrarca, o uno di questi poeti minori, come dire Tibullo, Ovidio, e simili. Leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori, ricordomi de...
Page 84 - Levatevi, o malvagi cittadini, pieni di scandoli, e pigliate il ferro e il fuoco con le vostre mani, e distendete le vostre malizie. Palesate le vostre inique volontà ei pessimi proponimenti; non penate più; andate e mettete in ruina le bellezze della vostra città. Spandete il sangue de' vostri fratelli, spogliatevi della fede e dello amore: nieghi l'uno all'altro aiuto e servigio.
Page 294 - ... sensi i suoi dolori, e l'ali dispiegò sovra lei placide e chete; né però cessa Amor con varie forme la sua pace turbar mentre ella dorme. Non si destò sin che garrir gli augelli non sentì lieti e salutar gli albori, e mormorar il fiume e gli arboscelli, e con l'onda scherzar l'aura e co i fiori. Apre i languidi lumi, e guarda quelli alberghi solitarii de' pastori; e parie voce udir tra l'acqua ei rami, ch'ai sospiri ed al pianto la richiami.
Page 257 - Italia vegga dopo tanto tempo apparire un suo redentore. Né posso esprimere con quale amore ei fussi ricevuto in tutle quelle provincie che hanno patito per queste illuvioni esterne; con qual sete di vendetta, con che ostinata fede, con che pietà, con che lacrime. Quali porte se gli serrerebbono ? quali popoli gli negherebbono la obbedienza? quale invidia se gli opporrebbe? quale Italiano gli negherebbe l'ossequio? A OGNUNO PUZZA QUESTO BARBARO DOMINIO.
Page 257 - Queste cose quando sono ben fondate, ed abbino in loro grandezza, lo fanno reverendo e mirabile ; ed in Italia non manca materia da introdurvi ogni forma. Qui è virtù grande nelle membra, quando ella non mancasse ne' capi. Specchiatevi nelli duelli, e nei congressi de' pochi, quanto gl' Italiani siano superiori con le forze, con la destrezza, con l'ingegno. Ma come si viene agli eserciti, non compariscono ; e tutto procede dalla debolezza de...
Page 36 - ... è dato, per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato mostrando, contro mia voglia, la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata.
Page 257 - Considerato adunque tutte le cose di sopra discorse , e pensando meco medesimo se al presente in Italia correvano tempi da onorare un Principe nuovo , -e se ci era materia che desse occasione a uno prudente e virtuoso d...
Page 30 - Gentil mia donna, l' onnipotente Dio mise in voi sì maravigliosamente compimento di tutto bene, che maggiormente sembrate angelica criatura che terrena, in detto e in fatto e in la sembianza vostra tutta; che quanto uomo vede di voi, sembra mirabil cosa a ciascuno buono conoscidpre. Perché non degni fummo che tanta preziosa e mirabile figura, come voi siete, abitasse intra l...

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