Commedia di Dante Allighieri: ParadisoF. Pagnoni, 1869 - 493 pages |
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alcuna alto amore anco angeli anime antichi ARGOMENTO Arist beati Beatrice bellezza bello bene buon Canto celesti cerchio certo ch'io Chè chiama chiaro Chiesa ciascuna cielo coloro conosce Conv corpo crea creature credere Cristo Dante desiderio dice dire divina donna esso fare fece fede forma forza gente Georg giro gloria grado gran grazia imagine insieme intende l'altro l'amore l'anima l'uno legge luce lume luna luogo maggiore male Maria medesimo meglio mente merito mezzo mondo morte moto natura nome numero nuova occhi opera ordine padre Paradiso pare parlare parole passo Pietro poco Poeta porta possa poteva principio proprio punto Purg raggio ragione rammenta salute santo sarebbe scienza segno segue senso sente simile sommo spirito stelle suono terra Terz terzine umana uomo vede Venere verità vero verso vidi Virgilio virtù vista viva volere volte XXVII XXXII
Popular passages
Page 184 - Ciò che non muore e ciò che può morire Non è se non splendor di quella idea Che partorisce . amando, il nostro sire...
Page 70 - Donna mia vid' io sì lieta, Come nel lume di quel ciel si mise, Che più lucente se ne fe
Page 28 - Quell' esser parte, per diverse essenze Da lui distinte e da lui contenute. Gli altri giron per varie differenze Le distinzion, che dentro da se hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a me sì com' io vado Per questo loco al ver, che tu disiri, Sì che poi sappi sol tener lo guado. Lo moto e la virtù de' santi giri, Come dal fabbro 1' arte del martello , Da' beati motor...
Page 123 - E stanco chi il pesasse ad oncia ad oncia, Che donerà questo prete cortese, Per mostrarsi di parte; e cotai doni Conformi fieno al viver del paese.
Page 173 - E tosto s' avvedrà della ricolta Della mala coltura, quando il loglio Si lagnerà che l' arca li sia tolta. Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio Nostro volume , ancor troveria carta U' leggerebbe : i' mi son quel ch
Page 488 - Da quinci innanzi il mio veder fu maggio che '1 parlar nostro ch'a tal vista cede, e cede la memoria a tanto oltraggio.
Page 86 - E dentro a la presente margarita luce la luce di Romeo, di cui fu l'ovra grande e bella mal gradita.
Page 489 - Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo credo ch'i' vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch'i
Page 327 - O gloriose stelle, o lume pregno Di gran virtù, dal quale io riconosco Tutto, qual che si sia, il mio ingegno, Con voi nasceva, e s'ascondeva vosco Quegli ch'è padre d'ogni mortai vita, Quand'io senti...
Page 23 - Beatrice in suso, ed io in lei guardava ; E forse in tanto, in quanto un quadrel posa E vola e dalla noce si dischiava, Giunto mi vidi ove mirabil cosa Mi torse il viso a sè ; e però quella, Cui non potea mia opra essere ascosa, Volta ver me sì lieta come bella : Drizza la mente in Dio grata, mi disse, Che n' ha congiunti con la prima stella.