La Divina commedia di Dante Alighieri |
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alcun allora amore angeli anime assai avea beati Beatrice bella bene buon CANTO capo causa cerchio certo ch'è ch'io Chè Chiesa ciascun cielo colla color colpa conoscere corpo cotesta creata credere danno Dante dice dire disse divina donna erano esso eterna fare fece fede figlio filosofia forma fosse furono gente Gesù Cristo giro gran grazia guarda INFERNO intorno l'altro l'anima l'un l'uomo lascia legge libera luce lume luna luogo Maestro maggior male mano Maria materia mente mezzo mondo monte morte moto natura naturale nome nuovo occhi opere ordine padre Papa PARADISO parlare parole passo peccato pena persona Pietro poco porta poscia possono poteva preghiere prende principio proprio punto PURGATORIO quei raggi ragione salute Santo sarà sarebbe segno segue senso senti sistema spirito stelle terra tratto umana uomo vede veggio venire vero verso vidi viene Virgilio virtù vivo voglia volere volontà volte vuol
Popular passages
Page 813 - In forma dunque di candida rosa mi si mostrava la milizia santa, che nel suo sangue Cristo fece sposa ; ma l'altra, che volando vede e canta * la gloria di colui che la innamora e la bontà che la fece cotanta, si come schiera d'api, che s...
Page 266 - Da questa parte cadde giù dal Cielo : E la terra, che pria di qua si sporse, Per paura di lui fé...
Page 437 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
Page 712 - Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra, Che t' ascondeva la giustizia viva, Di che facei quistion cotanto crebra, Chè tu dicevi : Un uom nasce alla riva Dell...
Page 667 - Ciò che non muore, e ciò che può morire, Non è se non splender di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire. 19. Che quella viva Luce che sì mea Dal suo Lucente, che non si disuna Da lui, né dall' Amor che 'n lor s
Page 702 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d
Page 57 - Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante. Mentre che F uno spirto questo disse, L' altro piangeva sì, che di pietade Io venni men, così com' io morisse, E caddi come corpo morto cade.
Page 394 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 576 - Virtù diversa fa diversa lega col prezioso corpo ch'ella avviva, nel qual, sì come vita in voi, si lega. Per la natura lieta onde deriva, la virtù mista per lo corpo luce come letizia per pupilla viva.
Page 648 - Essa è la luce eterna di Sigieri Che, leggendo nel Vico degli Strami, Sillogizzò invidiosi veri. 139. Indi come orologio, che ne chiami Nell' ora che la sposa di Dio surge A mattinar lo sposo perchè l