Albo dantesco veronese: 1865

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A. Lombardi, 1865 - 427 pages
 

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Page 223 - Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, e col petto, e co' piedi, Troncandosi co
Page 205 - Nell'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar dell'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver la luna, questi ne' cor mortali è permotore, questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 204 - Ciò che non muore e ciò che può morire Non è se non splender di quella idea Che partorisce, amando, il nostro sire; Che quella viva * luce che sì mea 55 Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, né dall' amor che in lor s' intrea, Per sua bontate il suo raggiare aduna, Quasi specchiato, in nuove sussistenze, Eternalmente rimanendosi una.
Page 209 - Nettuno ammirar l' ombra d'Argo. Così la mente mia tutta sospesa Mirava fissa immobile ed attenta, E sempre di mirar faeeasi accesa. A quella luce cotal si diventa, Che volgersi da lei per altro aspetto È impossibil che mai si consenta; Però che il ben, ch'è del volere obbietto, Tutto s'accoglie in lei, e fuor di quella È difettivo ciò ch' è lì perfetto. Omai sarà più corta mia favella, Pure a quel ch' io ricordo, che d'infante Che bagni ancor la lingua alla mammella.
Page 244 - Deh, quando tu sarai tornato al mondo, E riposato della lunga via, Seguitò il terzo spirito al secondo, Ricorditi di me, che son la Pia: Siena mi fé, disfecemi Maremma: Salsi colui che iananellata pria, lì Disposato m
Page 138 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 222 - O Capaneo, in ciò che non s'ammorza la tua superbia, se' tu più punito; nullo martire, fuor che la tua rabbia, sarebbe al tuo furor dolor compito". Poi si rivolse a me con miglior labbia...
Page 206 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 64 - Nimico a' lupi, che gli danno guerra; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio hattesmo prenderò il cappello; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quiv' entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page 138 - Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda, vicino al fin de' passeggiati marmi. E quella sozza imagine di froda sen venne, e arrivò la testa e '1 busto; ma 'n su la riva non trasse la coda. La faccia sua era faccia d'uom giusto, tanto benigna avea di fuor la pelle, e d'un serpente tutto l'altro fusto.

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