Storia universale, 35 voll, Volume 21839 |
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alcuni allora animali Annibale antichi aquistò assai Augusto avea avendo bisogno buon Cartagine Cartaginesi casa Catone Celti ceremonie Cesare chè chiamato ciascuno Cicerone cielo città cittadini colla combattere conoscere console costumi Cung-seu dêi dialetti dice Dione DIONE CASSIO discepoli Docum donna Druidi druidismo elefanti erano essendo Etiopia famiglia fece figlio figliolo filosofo fiume furono Galli Gens giorno giraffa giuochi governo gran Greci guerra idiomi impero intorno ippopotamo Karnak lasciò legge lingua lungo luogo madre maggior mare medesimo mezzo morte nazione nemici nome numero nuovo onore padre paese parlato passo piedi Plinio Plutarco poco Polibio Pompeo popolo porta poteva presso principe pubblico pure quod ramo regno repubblica rispose Romani schiavi secolo senato servi Slavi storia Strabone Svetonio tale Teofrasto tigri Tito Livio tosto tribuni tribuno della plebe trova uomini uomo vedere venire verso VIII VIII secolo Virgilio virtù zione δε
Popular passages
Page 775 - Secol si rinnova, Torna giustizia e primo tempo umano : E progenie discende dal Ciel nova. Per te Poeta fui, per te Cristiano : Ma perchè veggi me' ciò ch' io disegno, A colorar distenderò la mano. Già era il mondo tutto quanto pregno Della vera Credenza, seminata Per li messaggi dell...
Page 304 - Sofocle, arconte, generale, collega di Pericle e di Tucidide, fu uom veramente felice; perocché, dotato di bellezza, di salute, di ricchezze, di genio, mori dolcemente pochi giorni prima che alla sua patria venisse tolta la libertà. Euripide...
Page 239 - ... quegli, che lo ammaestrasse nelle leggi, e quegli, che lo addestrasse negli esercizii della persona, insegnandogli non solamente di gittar dardi e di combattere armato e di cavalcare, ma di combattere ben anche,. facendo alle pugna, di tollerare il caldo ed il freddo e di passar a nuoto i fiumi più vorticosi e più violenti: e dice ch...
Page 227 - ... essere inesorabile nelle cose giuste e rigido ed inflessibile nel voler a puntino eseguiti i comandi, ch' ei dava, di modo ch<* il dominio de' Romani non riuscì giammai a quella gente né più amabile, né più terribile ad un tempo stesso. Di una maniera consimile si vede che era pur anche...
Page 562 - ... e quantunque stata vi fosse già dissensione fra lui e Pompeo intorno al governar la milizia, soliti erano ciò nulla ostante di trattarsi e di abboccarsi spesso piacevolmente fra loro. Avendolo dunque Cicerone salutato, lo interrogò come accolti ei gli avrebbe in sua casa, alla quale interrogazione rispondendo egli che ben volentieri e facendo ad essi istanza che a trovarlo andassero, Or bene, Cicerone allora soggiunse, noi vogliamo venir oggi a cenar teco, ma senzaché tu allestir faccia altra...
Page 229 - Direa che l' anima dell' amante vive in un corpo alieno e ch' egli in tutto il corso della sua vita pentivasi di tre sole cose: l' una era di aver confidato un arcano alla moglie ; V altra di esser andato in nave, quando poteva andare a piedi; e la terza di aver passato un giorno senza far nulla. Ad un vecchio, che menava una vita depravata , O uomo, disse, la vecchiaia ha già da per se molte cose brutte: non le voler tu...
Page 221 - arte veruna nel maneggio de' pubblici e de' privati affari che » a lui fosse ignota : amministrava con eguai senno gli affari » della città e quelli della campagna. Altri salgono a sommi » onori per lo studio delle leggi, altri per l'eloquenza, altri » per la gloria dell'armi: egli ebbe l'ingegno cosi ad ogni arte » adatto, che l'avresti creduto nato unicamente a quella quali» lunque fosse a cui rivolgevasi.
Page 562 - Apolline (con questo nome chiama vasi una delle più sontuose sue stanze ) , e così deluse T intenzione di que' due personaggi, senzadié se ne avvedessero. Imperciocché per ogni stanza, dov'ei cenava, prescritto era di quanta spesa esser dovesse la cena , ed eravi per ognuna la sua...
Page 268 - ... d'uomini dotti che ogni giorno ci vengono dalla Grecia. » Ma pel mestiere della guerra , di cui vorreste essere istruito , » penso di potervi io stesso esser più utile d'ogni altro.
Page 388 - Lycota, 55 si qua fides — nostro dens longior omnis aratro. Ordine quid referam ? Vidi genus omne ferarum, hic niveos lepores et non sine cornibus apros, hic raram silvis etiam, quibus editur, alcen. Vidimus et tauros, quibus aut cervice levata...