Introduzione alla volgar poesia: in due parti divisaPresso Gianbatista Novella, 1778 - 271 pages |
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accenti affai agnizione alcuni Amor Anacreonte antichi Arcadi Ariftotele bafta Benedetto Menzini cafo canto Canzone Chiufa Cielo cofe coftume Commedia compofta Componimento Crefcimbeni Dante dice dicefi diffe dimenfione Ditirambo diverfi eccone efempio effendo effere effo Egloga Endecafillabo eſempio facro fapere farebbe Favola fciolto fcritto fecondo fefta fegua feguente fempre fentimento fenza fervire fieno fignificato fillaba fimili foffe foggetto folo fomma fono fopra forfe fpezie Francefco ftanza ftato fteffo ftile fublime fuol fuono Gabriello Chiabrera giufta Greci guifa infieme intorno l'accento fulla lafciò Latini licenza Luigi Alamanni Madrigale maffime Magiftrale medefimo Metafore mifura Minturno moftra Mufica noftro offervabile paffiamo Paftorale Paftori Paolo Rolli parole penfier penultima Perfonaggi perfone Petrarca Pindaro Poefia Poema Poeti Italiani Poetica poffa prefa preffo Propofta quafi quefta queſta quì refto rima Sonetto Taffo teffuta Tragedia ufate vece veftita Verfo Verfo Italiano vizj voftro
Popular passages
Page 188 - Bacco, eù oè! Chi vuoi bever, chi vuoi bevere, vegna a bever, vegna qui. Voi imbottate come pevere. Io vo
Page 151 - Che d' aurea luce ornato, Tutto di luce accende Dovunque ei passa ; e insegna Ben di qual luogo ei vegna. O Verginella eletta, In te la grazia ha il regno ; Di sua salute il pegno Da te già il mondo aspetta : Pegno e parto felice Di te, gran Genitrice. Ella a quel dir le ciglia Grava d' alto stupore ; E picciol vaso è il core A tanta maraviglia.
Page 188 - Ognun succi come me: Ognun segua, Bacco, te! Ognun gridi Bacco Bacco, E pur cacci del vin giù: Poi con suoni farem fiacco". Bevi tu, e tu, e tu. I
Page 53 - Luce intellettual piena d' amore, Amor di vero ben pien di letizia , Letizia, che trascende ogni dolzore.
Page 50 - Porlo sopra ad un uscio in prospettiva Per mantener l'immagine sua diva. Ma pur almen si scriva Questa disgrazia di colore oscuro, Ad uso d' epitaffio in qualche muro : Ahi caso orrendo e duro ! Giace qui delle barbe la corona, Che fu già di Domenico d
Page 103 - Perche senno senile in te scorgea, Credendo pieno il fuso, ove attorcea L'aureo tuo stame, il ruppe in si poch'ore E te de la natura estremo vanto Mise sotterra; e me, ch'ir dovea pria, Lasció qui in preda al duol eterno, al pianto. Ne saprei dir se fu piu iniqua, e ria, Troncando un germe amato, e caro tanto, O non sterpando ancor la vita mia».
Page 51 - 1 lungo infiamma le campagne, E quando aprono i fiori, E quando i rami poi tornan minori. Gigli, calta, viole, acanto e rose E rubini e zafiri e perle et oro Scopro, s'io miro nel bel vostro volto. Dolce armonia de le più care cose Sento per l'aere andar e dolce coro Di spiriti celesti, s'io v'ascolto.
Page 52 - Veramente siam noi polvere ed ombra ; " Veramente la voglia è cieca e ingorda; " Veramente fallace è la speranza.
Page 70 - Soccorri all' alma disviata e frale , E '1 suo difetto di tua grazia adempì ; Sicché, s' io vissi in guerra ed in tempesta, Mora in pace ed in porto, e, se la stanza Fu vana, almen sia la partita onesta. A quel poco di viver che m' avanza, Ed al morir degni esser tua man presta ; Tu sai ben che 'n altrui non ho speranza.
Page 262 - Pindarico, [27] e sog» giunge che in un certo libro si dice di lui che da alcune forme di Dante, e del Chiabrera accoppiate con certi modi delle Orientali favelle ha preso il suo stile. E aggiunge egli subito: E questa senza fallo è la cagione, per la quale vien dato al carattere del Guidi il pregio di nuovo nel nostro idioma. E finalmente riferisce l'intenzione dello stesso Guidi, intesa dalla di lui stessa bocca da esso Crescim...