Bullettino della Società dantesca italiana, Volume 10; Volumes 1902-1903Società dantesca italiana., 1903 |
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abbia accenni afferma Alberto Magno alcuni Alighieri allegorico amore anime argomento Arrigo avrebbe Beatrice Belloni Boccaccio Bull Bullettino Cacciaguida canto canzone cerchio certo chè Chiappelli chiose Ciacco cielo circoli codice colla commento concetto conto Convivio crede critica D'Ovidio Dante Dante Alighieri dice dimostrare dire Divina Commedia Dolcino donna dott egloga Federzoni figura filosofia fiorentino Firenze Francesca Gerione Giotto Giovanni giudice Guido Inferno intendere interpretazione invece l'autore latino libro Lisio luogo Malaspina Matelda medievali mente Moroello mostra Nuova osservazioni Paradiso pare parla parole passo pensiero periodo poema poesia poeta poetica Porena possa poteva prof proprio prosa punto punto d'Ariete Purg Purgatorio Quæstio questione quod ragione rappresentazione ricordo rime ritratto Ronzoni sarebbe scritto sembra senso sentimento significato Soci SOCIETÀ DANTESCA ITALIANA sonetto Stazio storica studi danteschi Torraca tratta troppo trova Vaccalluzzo vede vero verso VIII Virgilio visione vulgari Eloquentia Zenatti zione
Popular passages
Page 321 - ... era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna gentile; e non la potea immaginare in atto alcuno, se non misericordioso...
Page 318 - ... ntenzione truova oro, lo quale occulta cagione presenta, non forse sanza divino imperio ; io, che cercava di consolarme, trovai non solamente a le mie lagrime rimedio, ma vocabuli d'autori e di scienze e di libri : li quali considerando, giudicava bene che la filosofia, che era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa.
Page 22 - Che ben mostrar disio de' corpi morti; Forse, non pur per lor, ma per le mamme, Per li padri , e per gli altri che fur cari , Anzi che fosser sempiterne fiamme.
Page 365 - ... era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo e '1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.
Page 318 - E avvegnaché duro mi fosse prima entrare nella loro sentenza, finalmente v'entrai tant'entro, quanto l'arte di gramatica ch'io avea e un poco di mio ingegno potea fare; per lo quale ingegno molte cose, quasi come sognando, già vedea; siccome nella Vita Nuova si può vedere.
Page 98 - ... 1 corpo sarà consumato, se n'anderà l'amor che m'ha sì stretto " con lei a quel ch'ogni ragione intende; e se del suo peccar pace no i rende ", partirassi...
Page 276 - Più non dirò, e scuro so che parlo; Ma poco tempo andrà che i tuoi vicini Faranno sì, che tu potrai chiosarlo.
Page 86 - ... a trattare, come si converrebbe, di ciò; la terza si è che, posto che fosse l'uno e l'altro, non è convenevole a me trattare di ciò, per quello che, trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la quale cosa è al postutto biasimevole a chi lo fae : e però lascio cotale trattato ad altro chiosatore.
Page 281 - Se Lippo amico se' tu che mi leggi, davanti che proveggi a le parole che dir ti prometto, da parte di colui che mi t'ha scritto in tua balia mi metto e recoti salute quali eleggi. Per...
Page 138 - ... la fortuna seconda, che niuna legazione si ascoltava, a niuna si rispondeva, niuna legge si fermava, niuna se ne abrogava, niuna pace si faceva, niuna guerra publica s...