L'Inferno, colla interpretazione dei passi oscuri (tr.) da J.C. Tarver, Volume 11824 |
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alcun Allor altra altri altro ancor andar anima ARGOMENTO assai avea bolgia buon cammino capo cerchio cercle ch'i Chè ciascun ciò colpa colui Cominciò convien corpo cose Così cotal cruel cuor dalla Dante démons dietro dinanzi disse dissi divine dolce duca ebbe Ed io egli eran erano esprits esser faccia fanno fatta fatto favella fece fiamma fondo fossé fummo fuoco gente Gérion gli altri gran gridò guide Inferno insieme intorno Levati lunga luogo maestro maggior maître mezzo Minos molte mondo nuova occhi ogni oltre ombres parlar paroles paura Perch Perchè petto piè pieds piglio più poco Poeta Poëte Poscia primo quali quei Quivi répondit-il Rispose sangue sanza scoglio secondo Sì ch sovra spesse tanto tempo tems terre tosto triste tutta tutto uscio valle Vedi Vedi Canto Venimmo vidi Virgile Virgilio viso volge volse volta volto yeux
Popular passages
Page 200 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 54 - Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 280 - Quando n' apparve una montagna bruna Per la distanza ; e parvemi alta tanto. Quanto veduta non n' aveva alcuna. Noi ci allegrammo ; e tosto tornò in pianto : Ché dalla nuova terra un turbo nacque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe girar con tutte l'acque ; Alla quarta levar la poppa in suso, E la prora ire in giù, com' altrui piacque, Infin che '1 mar fu sopra noi richiuso.
Page 94 - Ond' esta oltracotanza in voi s' alletta? Perché ricalcitrate a quella voglia, A cui non puote 'l fin mai esser mozzo, E che più volte v' ha cresciuta doglia? Che giova nelle Fata dar di cozzo ? Cerbero vostro, se ben vi ricorda , Ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo. Poi si rivolse per la strada lorda , E non fe
Page 16 - Dirotti, perch' io venni, e quel che intesi Nel primo punto che di te mi dolve. Io era tra color che son sospesi, E donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
Page 2 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 48 - E come gli stornei ne portan l' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena, Così quel fiato gli spiriti mali. Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid' io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga : Perch...
Page 352 - Però non lagrimal : ne rispos' io Tutto quel giorno, ne la notte appresso, Infin che l' altro Sol nel mondo uscio. Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Page 114 - Nota non pure in una sola parte, Come Natura lo suo corso prende Dal divino Intelletto e da sua arte : E se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai non dopo molte carte, Che 1' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente, SI che vostr
Page 184 - L' anno del giubbileo, su per lo ponte, Hanno a passar la gente modo tolto : Che dall...