L'Ercolano: dialogo dove si ragiona delle lingue e in particolare della Toscana e FiorentinaAgenzia libraria, 1846 - 750 pages |
Other editions - View all
L'Ercolano: Dialogo di Benedetto Varchi Dove Si Ragiona Delle Lingue e in ... Benedetto Varchi No preview available - 2018 |
L'Ercolano: Dialogo di Benedetto Varchi Dove Si Ragiona Delle Lingue e in ... Benedetto Varchi No preview available - 2018 |
Common terms and phrases
abbia accento adunque affissi alcuna allega altra altramente altre altrui anco Annibal Caro Annibale anzi appresso avesse avete Bembo Benedetto Varchi biasimo bocca Boccaccio BOTTARI buona Canz Canzone Caro Castelvetro chiama Cicerone Claudio Tolomei colla coloro colui cotali cotesto credo Dante debba Decamerone detto Dialogo dicesse dimanda dire dono ediz Ercolano essendo eziandio fare favellare Firenze fusse giudicio Greca intendere inteso Italia Italiana l'altre legge leggiadria lettera lettere libro lingua Fiorentina lingua Greca lingua Latina lingua Volgare lode luogo medesimo mente Messer mostra Muzio niuna nome oltra pare parlare parole particella perciocchè Petr Petrarca Pietro Bembo piglia Platone poco poeti possa poteva pronunzia proprio prosa Provenzali pure Quintiliano ragione rime rispondere risposta sapere sarebbe scritto scrittori scrivere sieno significa significato sillabe spezie TASSONI Toscana tosto Trissino trova truova uomini uomo Varchi Varchina vedere verbo vero verso vocaboli voglio volete vuole
Popular passages
Page 485 - O Tosco che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto , Piacciati di restare in questo loco : La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D* una dell' arche ; però m' accostai, Temendo, un poco più al duca mio.
Page 229 - Tal mi fec' io , ma non a tanto insurgo : Quando i' udì nomar se stesso il padre Mio , e degli altri miei miglior, che mai Rime d' amore usar dolci e leggiadre.
Page 10 - Boccaccio, e oggi scrivono molti nubili spiriti di tutta Italia e d'altre nazioni forestiere, come non è, così non si debba propriamente chiamare né cortigiana, né italiana , né toscana, ma fiorentina : e' che ella è, se non più ricca e più famosa, più bella, più dolce e più onesta, che la greca e la latina non sono (I). > Egli comincia, come si suoi dire, ab oro, e viene ricercando che cosa sia favellare ; che esso è solamente / dell...
Page 336 - Leone, era vivo, che sono più di quaranta anni passati; nel qual tempo la lingua fiorentina, comeché altrove non si stimasse molto, era in Firenze per la maggior parte in dispregio ; e mi ricordo io, quando era giovanetto, che il primo e più severo comandamento che facevano generalmente i padri a...
Page 662 - Qui pose fine al lacrimabil suono; Ed io a lui: Ancor vo' che m' insegni, E che di più parlar mi facci dono.
Page 485 - Che frutti infamia al traditor eh' io rodo, Parlare e lagrimar mi vedrà' insieme. io lo non so chi tu sie, né per che modo Venuto se' quaggiù ; ma fiorentino Mi sembri veramente quand' io t
Page 451 - ... che in Salustio si loda, altrove sarebbe vizio. E Cicerone: che la brevità si può in alcuna parte lodare, ma in un tutto e universalmente, no. Ma vi conviene avvertire che altro è non dire le cose soverchie, e altro il tacere le necessarie. La buona e, vera brevità consiste non in dir meno, ma in non dir più di quello che bisogna. E a ogni modo...
Page 192 - Senza che i Barbari, che a noi passati sono, non sono stati sempre di nazione quegli medesimi, anzi diversi; e ora questi Barbari la loro lingua ci hanno recata, ora quegli altri, in maniera che ad alcuna delle loro grandemente rassomigliarsi la nuova nata lingua non ha potuto. Con ciò sia cosa che e Francesi e Borgognoni e Tedeschi e Vandali e Alani e Ungheri e Mori e Turchi e altri popoli venuti ci sono, e molti di questi più volte, e Goti altresì, i quali una volta frall'altre settanta anni...
Page 192 - ... primi passando, ancor dura, tanto più vaga e gentile ora che nel primiero incominciamento suo non fu, quanto ella di servaggio liberandosi ha potuto intendere a ragionare donnescamente.
Page 89 - Pellicini sono quei quattro come quasi orecchi d'asino, che si cuciono nella sommità delle balle, due da ogni parte, affine che elle si possano meglio pigliare e più agevolmente maneggiare; il che si fa ancora molte volte nel fondo dei sacchi; e perciò si dice non solo votare e scuotere il sacco, ma ancora i pellicini del sacco, ne...