Lezione sopra i sette P. ricordati da Dante nel canto IX del Purgatorio: detta della Società colombaria fiorentina nell'adunanza del dì 10 settembre 1837Stamperia di Luigi Pezzati, 1837 - 16 pages |
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alcuno scotto allorchè si presentò avanti l'Angelo Beatrice Canto 30 Canto IX CANTO XXII Colleghi ornatissimi comune sentimento dall'Angelo Dante adunque Dante nel Canto denotare l'iniziale descrisse Col punton descritti nella fronte Dio sarebbe rotto Divina Commedia Divoto mi gettai espositori Fato di Dio fiate mi diedi fronte dell'Alighieri fronte mi descrisse getto principale gustata senza alcuno HARVARDIA L'alto Fato l'Angelo descrisse l'Angelo la confessione l'anima macchiata l'iniziale della parola lacrime spanda lavarsi nel Purgatorio Lete si passasse macchiata di peccato parola peccato peccato mortale allorchè penitenza petto tre fiate piedi Misericordia chiesi porta del Purga porta del Purgatorio presentarsi all'Angelo pria nel petto profondo teologo punton della spada reato di pena rotto Se Lete sacramentale Confessione santi piedi Misericordia scotto Di pentimento sente verace sentimento degli antichi sentimento dei teologi sette peccati mortali sette Salmi Penitenziali stro Poeta STUDIOSA GIOVENTÙ ITALIANA tenza terzina verace contrizione Virgilio vivanda Fosse gustata
Popular passages
Page 8 - Fui io a lui men cara e men gradita; E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false Che nulla promission rendono intera; Nè l' impetrare spirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai; si poco a lui ne calse. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai 1' uscio de' morti, Ed a colui che 1' ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon porti.
Page 8 - Né impetrare ispirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai; sì poco a lui ne calse. 136. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. 139. Per questo visitai 1' uscio dei morti, Ed a colui che 1' ha quassù condotto, Li preghi miei, piangendo, furon porti.
Page 8 - Che si alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste là non van vicine; Questi fu tal nella sua vita nova Virtualmente, ch'ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil prova. Ma tanto più maligno e più silvestre Si fa il terren col mal seme, e non colto, Quant'egli ha più di buon vigor terrestre.
Page 6 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 7 - Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 9 - Per questo visitai l' uscio de' morti, Ed a colui, che l' ha quassù condotto, 140 Li prieghi miei, piangendo, furon porti. L' alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Lete si passasse, e tal vivanda Fosse gustata senza alcuno scotto Di pentimento che lagrime spanda.
Page 15 - ... adempie che non si può fornir per la veduta; e con le dita della destra scempie trovai pur sei le lettere che 'ncise quel dalle chiavi a me sovra le tempie : a che guardando il mio duca sorrise.
Page 7 - ... per paura; e temo che non sia già sì smarrito, ch'io mi sia tardi al soccorso levata, per quel ch'i
Page 11 - Divoto mi gittai a' santi piedi : Misericordia chiesi che m'aprisse, Ma pria nel petto tre fiate mi diedi. Sette P nella fronte mi descrisse Col punton della spada, e, fa che lavi, Quando se' dentro, queste piaghe, disse.
Page 13 - P. denotar volevano , secondo il comune sentimento degli antichi , e moderni espositori, i sette peccati mortali , come poteva mai Dante prosciogliersi da questi , mentre andava visitando le orribili pene delle anime del Purganti ? E fa...