Gramatica della lingua italianaG.I. Reviglio e Figlio, 1837 - 396 pages |
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abbiamo addiettivo di forma addiettivo verbale adopera alcuni andati andate Artic articolo avverbj avvertito Bocc caso chè colla preposizione composti condizionale condizionale presente congiuntivo congiuntivo presente congiunzione conjugazione conoscere consonante creda creda crederà Dante desinenza dice dicesi diettivo discorso dittongo ellissi esempio espressioni esprimere femminile forma attiva forma passiva formole gramatici Guic Guicc indefinito Intrans intransitivi invariabile invece Iperbato l'addiettivo l'articolo latina lingua lingua italiana luogo maschile medesimo nenza nomi personali numero numero ordinale nutra nutrirà nutrirebbe osservare parla parole particella passato rimoto pentito perocchè Petr plurale posson possono pronome pronuncia proposizione incidente proposizione principale pure qualità quì raddoppiamento rapporto regola scrivere semplice serve significato sillaba sillessi singolare sottinteso subbietto della proposizione tacere talora temiamo temiamo terminazione terza persona tivo Trans troncamento trova trovasi uomo vale valore Vedi vegga veniamo amati verbale di forma verbo transitivo vocale voci vuol dire zione
Popular passages
Page 271 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente.
Page 326 - Che l'arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e come è duro calle Lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.
Page 342 - ... ma questo che è molto più, assai volte visibilmente fece: cioè che la cosa dell'uomo infermo stato, o morto di tale infermità, tocca da un altro animale fuori della spezie dell'uomo, non solamente della infermità il contaminasse, ma quello infra brevissimo spazio uccidesse. Di che...
Page 228 - Dall'una parte mi trae l'amore, il quale io t'ho sempre più portato che alcun padre portasse a figliuola, e d'altra mi trae giustissimo sdegno, preso per la tua gran follia: quegli vuole che io ti perdoni, e questi vuole che contro a mia natura in te incrudelisca; ma prima che io partito prenda, disidero d'udire quello che tu a questo dèi dire.
Page 67 - Giganti fosse a Flegra, Si mosse, e disse : o tu, Donna, che vai Di gioventute e di bellezze altera, E di tua vita il termine non sai ; I' son colei che sì importuna e fera Chiamata son da voi, e sorda e cieca, Gente a cui si fa notte innanzi sera. I...
Page 283 - Pampinea che seguitasse; per che ella così cominciò. Belle donne, io non so da me medesima vedere che più in questo si pecchi, o la natura apparecchiando ad una nobile anima un vii corpo, o la fortuna apparecchiando ad un corpo dotato d'anima nobile vii mestiero, sì come in Cisti 4 nostro cittadino, e in molti ancora abbiam potuto veder avvenire; il qual Cisti, d'altissimo animo fornito, la fortuna fece fornaio.
Page 129 - Se violenza è quando quel che paté niente conferisce a quel che sforza, non fuor quest'alme per essa scusate; che volontà, se non vuoi, non s'ammorza, ma fa come natura face in foco, se mille volte violenza il torza.
Page 272 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 342 - ... avvenendosi ad essi due porci, e quegli secondo il lor costume, prima molto col grifo e poi co' denti presigli e scossiglisi alle guance, in piccola ora appresso, dopo alcuno avvolgimento*), come se veleno avesser preso, amenduni sopra li mal tirati stracci morti caddero in terra.
Page 51 - Quando un cor tante in sé virtuti accolse? Benché la somma è di mia morte rea ! Per divina bellezza indarno mira chi gli occhi di costei giammai non vide come soavemente ella gli gira. Non sa come Amor sana e come ancide chi non sa come dolce ella sospira, e come dolce parla e dolce ride.