Il canto II del Purgatorio

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G. C. Sansoni, 1902 - 36 pages
 

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Page 12 - Come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi ed attenti Alle sue note; ed ecco il veglio onesto, Gridando: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio, Ch' esser non lascia a voi Dio manifesto.
Page 28 - E come a messaggier, che porta olivo, Tragge la gente per udir novelle, E di calcar nessun si mostra schivo ; 25 Così al viso mio s'affisar quelle Anime fortunate tutte quante, Quasi obbliando d'ire a farsi belle.
Page 12 - L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amar che nella mente mi ragiona^ Cominciò egli allor si dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Page 11 - Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l'ombra sorrise e si ritrasse, e io, seguendo lei, oltre mi pinsi.
Page 9 - E la notte che opposita a lui cerchia, * Uscìa di Gange fuor colle bilance, Che le caggion di man quando soverchia: Si che le bianche e le vermiglie guance, ? 'Là dove io era, della bella Aurora, Per troppa etate divenivan rance.
Page 10 - Fa, fa che le ginocchia cali; ecco l'Arigel di Dio : piega le mani : 30 omai vedrai di si fatti ufficiali. Vedi che sdegna gli argomenti umani, si che remo non vuoi né altro velo 33 che l'ale sue tra liti si lontani.
Page 12 - Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l'amoroso canto che mi solca quetar tutte mie voglie, di ciò ti piaccia consolare alquanto l'anima mia, che, con la sua persona venendo qui, è affannata tanto!
Page 19 - Ancora la musica trae a sé gli spiriti umani, che sono quasi principalmente vapori del cuore, sicché quasi cessano ' da ogni operazione ; si è l'anima intera * quando l'ode, e la virtù di tutti ° quasi corre allo spirito sensibile che riceve il suono.
Page 10 - L'uccel divino, più chiaro appariva; Per che l'occhio da presso noi sostenne: Ma china' 1 giuso; e quei sen venne a riva* Con un vasello snelletto e leggiero, Tanto che l'acqua nulla ne inghiottiva. Da poppa stava il celestial nocchiero, * Tal che parea beato per iscritto; E più di cento spirti entro sediero.
Page 33 - Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto, Che mi solca quetar tutte mie voglie; Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.

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