Il canto II del PurgatorioG. C. Sansoni, 1902 - 36 pages |
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affatto all'amoroso canto Amor angelo apparser Aurora avea beato per iscritto Benvenuto bianche cantore canzoni morali Capricorno Caronte Catone celeste nocchiero ch'è ché chiero cielo com'io t'amai Commedia commentatori consolare alquanto l'anima Cotal m'apparve cuore DANTE IN ORSANMICHELE dantesca dell'arte dell'ombre dice diè disforme dolcezza ebbi ritratto l'occhio Eneida etate divenivan rance Gemini Gerusalemme GIUSEPPE VERDI imagini innanzi intonare Israel l'acqua di Tevere l'angelo l'imagine l'occhio per dimandar lascio LETTO DA GIUSEPPE lezione lume luogo maravigliando diventaro smorte melodia mente mi ragiona musica notte OVIDIO parea beato parole passato pensa suo cammino poesia poeta poetico porta olivo tragge presso del mattino pure allora purgatorio quivi si raccoglie raffronto rebbe risposta di Casella rividil piú lucente SALA DI DANTE selvaggia parea soggiungere spiriti STANFORD UNIVERSITY stava il celestial suono t'amai nel mortal t'amo sciolta Tommaseo TORIO LETTO tragitto Vedi vermiglie verso d'Acheronte Virgilio vivo volere dell'angelo volo d'angelo
Popular passages
Page 12 - Come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi ed attenti Alle sue note; ed ecco il veglio onesto, Gridando: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio, Ch' esser non lascia a voi Dio manifesto.
Page 28 - E come a messaggier, che porta olivo, Tragge la gente per udir novelle, E di calcar nessun si mostra schivo ; 25 Così al viso mio s'affisar quelle Anime fortunate tutte quante, Quasi obbliando d'ire a farsi belle.
Page 12 - L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amar che nella mente mi ragiona^ Cominciò egli allor si dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Page 11 - Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto! tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto. Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l'ombra sorrise e si ritrasse, e io, seguendo lei, oltre mi pinsi.
Page 9 - E la notte che opposita a lui cerchia, * Uscìa di Gange fuor colle bilance, Che le caggion di man quando soverchia: Si che le bianche e le vermiglie guance, ? 'Là dove io era, della bella Aurora, Per troppa etate divenivan rance.
Page 10 - Fa, fa che le ginocchia cali; ecco l'Arigel di Dio : piega le mani : 30 omai vedrai di si fatti ufficiali. Vedi che sdegna gli argomenti umani, si che remo non vuoi né altro velo 33 che l'ale sue tra liti si lontani.
Page 12 - Se nuova legge non ti toglie memoria o uso a l'amoroso canto che mi solca quetar tutte mie voglie, di ciò ti piaccia consolare alquanto l'anima mia, che, con la sua persona venendo qui, è affannata tanto!
Page 19 - Ancora la musica trae a sé gli spiriti umani, che sono quasi principalmente vapori del cuore, sicché quasi cessano ' da ogni operazione ; si è l'anima intera * quando l'ode, e la virtù di tutti ° quasi corre allo spirito sensibile che riceve il suono.
Page 10 - L'uccel divino, più chiaro appariva; Per che l'occhio da presso noi sostenne: Ma china' 1 giuso; e quei sen venne a riva* Con un vasello snelletto e leggiero, Tanto che l'acqua nulla ne inghiottiva. Da poppa stava il celestial nocchiero, * Tal che parea beato per iscritto; E più di cento spirti entro sediero.
Page 33 - Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto, Che mi solca quetar tutte mie voglie; Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.