An Introduction to Italian Literature

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C. Schoenhof, 1879 - 193 pages
 

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Popular passages

Page 71 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 75 - O somma luce, che tanto ti levi dai concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, eh" una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria, e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria. Io credo, per 1' acume eh' io soffersi del vivo raggio, eh' io sarei smarrito, se gli occhi miei da lui fossero aversi.
Page 13 - I' altra energico volere e giudizio pacato, e senza queste unite condizioni non esservi né giustizia, né dignità, né principii securi. MIE PRIGIONI CAPO PRIMO. Il venerdì 13 ottobre 1820 fui arrestato a Milano, e condotto a Santa Margherita. Erano le tre pomeridiane. Mi si fece un lungo interrogatorio per tutto quel giorno e per altri ancora. Ma di ciò non dirò nulla. Simile ad un amante maltrattato dalla sua bella , e dignitosamente risoluto di tenerle broncio , lascio la politica ov'ella...
Page 64 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 34 - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia , e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Page 68 - Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Page 71 - Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancillotto, come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso: Ma solo un punto fu quel, che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi che mai da me non fia diviso, La bocca mi.
Page 67 - Ma tanto lo impedisce che l' uccide: Ed ha natura sì malvagia e ria Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s'ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 71 - Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 64 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.

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