Gerusalemme liberata: I primi tre canti della Gerusalemme secondo un primitivo abbozzo. Gerusalemme libertaG. Barbèra, 1895 |
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Adrasto alcun allor anco appresso Argante arieti arme Armida avea B₁ BARTOLOMEO BARBATO BARUFFALDI Bottari campo canto cavalier CAVEDONI CAVEDONI₁ ch'a ch'è ch'io Ché ciel Circasso Clorinda COLOMBO corretto in margine córse d'Armida dice dolce dubbio duce edizioni empi fèro ferro gente Gerusalemme conquistata Gerusalemme liberata GHERARDINI Goffredo gran guarda guerra guerrier inante indi Ismeno l'altro l'arme l'arti l'ira l'onde l'una lascia legge leggesi lezione lido lieto loco locuzione luogo M₁ M₂ manca la stanza marg medesimo mira morte mostra mura nemico novo occhi omai OSSERVAZIONI Pagan parla percosse petto piaga pianto piè Poema Poeta poscia preghi Quinci Quivi ragione Rinaldo säetta sangue Scipione Gonzaga scudo sdegno securo segue selva signor sovra spada stampe suon Tancredi Tasso testo torre tosto troncar trova Vafrino vede verbo verso vinto vólto
Popular passages
Page 149 - Muoiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!
Page 68 - Non morì già; che sue virtuti accolse tutte in quel punto, e in guardia al cor le mise, e premendo il suo affanno, a dar si volse vita con l'acqua a chi col ferro uccise. Mentre egli il suon de...
Page 179 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega; ecco poi langue e non par quella, quella non par che desiata inanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 67 - Ma ecco ornai l'ora fatale è giunta che '1 viver di Clorinda al suo fin deve. Spinge egli il ferro nel bel sen di punta che vi s'immerge e '1 sangue avido beve; e la veste, che d'or vago trapunta le mammelle stringea tenera e leve, l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente morirsi, e '1 pie le manca egro e languente.
Page 178 - Nel tronco istesso e tra l'istessa foglia sovra il nascente fico invecchia il fico: pendono a un ramo, un con dorata spoglia, l'altro con verde, il novo e '1 pomo antico: lussureggiante serpe alto e germoglia la torta vite...
Page 332 - Ma ben ritorneranno i fiumi a' colli, Prima che questo legno molle e verde S'infiammi, come suoi far bella donna Di me, che mi torrei dormire in pietra Tutto il mio tempo, e gir pascendo l'erba, Sol per vedere u...
Page 284 - Tu, dal tuo peso tratto, in giù col mento n'andasti, Argante, e non potesti aitarle : per te cadesti; avventuroso in tanto, ch'altri non ha di tua caduta il vanto. Il cader dilatò le piaghe aperte, e 1 sangue espresso dilagando scese.
Page 170 - Ecco il fonte del riso, ed ecco il rio Che mortali perigli in se contiene; Hor qui tener a fren nostro desio, Ed esser cauti molto a noi conviene...
Page 186 - ... giù cade il guardo, e timido e dimesso, guardando a terra, la vergogna il tiene. Si chiuderebbe e sotto il mare e dentro il foco per celarsi, e giù nel centro.
Page 280 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.