Daniele Manin e Giorgio Pallavicino: epistolario politico (1855-1857) con note e documenti

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L. Bortolotti e c., 1878 - 648 pages
 

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Page 533 - Alpi, viene commessa oggi la sacra missione; non vi è un popolo della Penisola, che non vi guardi, e che non palpiti alla guerriera vostra tenuta, alle vostre prodezze sui campi di battaglia. — Campioni della redenzione italiana, il mondo vi contempla con ammirazione, e lo straniero, che infesta l'abituro dei vostri fratelli, ha la paura e la morte nell'anima. Gli...
Page 366 - Del capo ch' egli avea diretro guasto. Poi cominciò: 'tu vuoi ch' io rinnovelli 'Disperato dolor che '1 cuor mi preme " Già pur pensando pria ch' io ne favelli. '' Ma se le mie parole esser den seme '' Che frutti infamia al traditor ch' io rodo, " Parlare e lagrimar vedrai insieme. '' Io non so chi tu sie, nè per che modo * Venuto se' quaggiù ; ma Fiorentino ''Mi sembri veramente quand' io t
Page lxxxix - Sentir, riprese, e meditar: di poco Esser contento: da la meta mai Non torcer gli occhi, conservar la mano Pura e la mente: de le umane cose Tanto sperimentar, quanto ti basti Per non curarle: non ti far mai servo: Non far tregua coi vili: il santo Vero Mai non tradir: né proferir mai verbo, Che plauda al vizio, o la virtù derida.
Page 506 - Accetto la monarchia, purché sia unitaria: accetto la » casa di Savoia, purché concorra lealmente ed efficacemente » a fare l'Italia, cioè a renderla indipendente ed una. — » Se no , no — cioè , se la monarchia piemontese manca alla » sua missione, cercherò di fare l'Italia con altri mezzi, » ed anche ricorrendo, ove bisogni, ad idee divergenti dal
Page 505 - Rendersi ostile, o ridurre inoperosa questa forza nazionale nella lotta per l'emancipazione italiana, sarebbe follia. Ma è un fatto che il Piemonte è monarchico. È dunque necessario che all'idea monarchica sia fatta una concessione, la quale potrebbe avere per corrispettivo una convalidazione dell
Page 510 - L'agitazione, nelle sue manifestazioni, debb'essere molteplice e moltiforme. Le circostanze di tempo, di luogo, di occasioni, le dànno ispirazione, impulso, fisonomia. È ginnastica salutare, che rivela, educa, rinvigorisce le forze intellettuali e morali dei futuri combattenti e segnatamente il coraggio. Fa ufficio di ruolo e di mostra d'una parte dei soldati della patria, e mette in evidenza i più degni, i più capaci, i più arditi. Molesta il nemico con migliaia di punture di spilli, prima...
Page 187 - Voi ci proponete la bandiera neutra. Noi la respingiamo con tutte le nostre forze, non per amore al futuro re, ma per diffidenza. Noi non vogliamo che il re possa abbandonarci a mezzo dell'impresa; non vogliamo che l'interesse dinastico si serva della rivoluzione per combattere l'Austria, e della diplomazia per combattere la rivoluzione. Vogliamo compromettere il re, trascinandolo in una guerra rivoluzionaria; e noi lo trascineremo, provandogli che questa guerra è utile alla dinastia, necessaria,...
Page 429 - Ma il Cavour è capace di tal mutazione, perché il vero ingegno è progressivo; e siccome non rifiuta di abbandonare le vie men buone a cui l'educazione o gli accidenti lo fecero declinare per un istante, cosi egli è atto a discernere le cattive che menano al precipizio.
Page 511 - La rivoluzione in Italia è possibile: forse vicina. Ove materie infiammabili esistono in copia, basta talora una scintilla per far divampare l'incendio. In questa previsione, è d'importanza vitale premunirsi contro un pericolo grande, che potrebbe produrre conseguenze micidiali alla causa nostra. Finché c'è guarnigione francese in Roma, Roma non deve insorgere. Con ogni cura, con ogni studio, ad ogni costo, bisogna evitare e rimuovere qualunque occasione o pretesto di collisione coi soldati francesi....
Page 505 - È dunque necessario che all'idea monarchica sia fatta una concessione, la quale potrebbe avere per corrispettivo una convalidazione dell' idea unificatrice. A mio avviso, il partito nazionale d'Italia dovrebbe dire: « Accetto la monarchia, purché sia unitaria: accetto la » casa di Savoia, purché concorra lealmente ed efficacemente » a fare l'Italia, cioè a renderla indipendente ed una.

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