Storia della Toscana sino al principato: con diversi saggi sulle scienze, lettere e arti, Volumes 5-6

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L. Ciardetti, 1824
 

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Popular passages

Page 270 - ... vegliar più le cose, ea me partirmi di villa e dire eccomi. Non posso pertanto, volendovi render pari grazie, dirvi in questa lettera altro che qual sia la vita mia, e se voi giudicate che sia a barattarla con la vostra, io sarò contento mutarla. Io mi sto in villa, e poiché seguirono quelli miei ultimi casi, non sono stato, ad accozarli tutti, venti dì a Firenze. Ho insino a qui uccellato a...
Page 185 - Il pero una mattina gli occhi aperse, ch'avea dormito un lungo sonno, e visti i nuovi frutti sul capo sederse, • le disse : Chi sei tu ? come salisti qua su ? dove eri dianzi, quando, lasso, al sonno abbandonai...
Page 175 - A farmi uccella tor de' benefici, Preso alla rete n'avrei già più d'uno. Tanto più ch'ero degli antichi amici Del Papa, innanzi che virtude o sorte Lo sublimasse al sommo degli uffici: E prima che gli aprissero le porte I Fiorentini, quando il suo Giuliano Si riparò nella Feltresca corte; Ove col formator del Cortigiano, Col Bembo e gli altri sacri al divo Apollo, Facea l'esilio suo men duro e strano...
Page 273 - De principatibus, dove io mi profondo quanto io posso nelle cogitazioni di questo subietto, disputando che cosa è principato, di quale spezie sono, come e...
Page 269 - Tarde non furon mai grazie divine. Dico questo, perché mi pareva aver perduta no, ma smarrita la grazia vostra, sendo stato voi assai tempo senza scrivermi, ed ero dubbio donde potessi nascere la cagione. E di tutte quelle mi...
Page 272 - Così rinvolto in questa viltà traggo il cervello di muffa, e sfogo la malignità di questa mia sorte, sendo contento mi calpesti per quella via, per vedere se la se ne vergognasse. Venuta la sera mi ritorno a casa, ed entro nel mio...
Page 185 - A questa altezza , poiché al caldo e al gelo Con tutti i venti trenta anni contesi. Ma tu ch...
Page 270 - ... che ella lasci far qualche cosa agli uomini , e allora starà bene a voi durare più^ fatica , vegliar più le cose , ea me partirmi di villa , e dire eccomi . Non posso pertanto , volendovi render pari grazie , dirvi in questa lettera altro che qual sia la vita mia ; e se voi giudicate che sia...
Page 272 - ... io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandare della ragione delle loro azioni, e quelli per loro umanità mi rispondono, e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte : tutto mi trasferisco in loro.
Page 274 - Medici mi cominciassino adoperare, se dovessino cominciare a farmi voltolare un sasso ; perché se io poi non me li guadagnassi, io mi dorrei di me, e per questa cosa, quando la fussi letta, si vedrebbe che quindici anni che io sono stato a studio dell...

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