Sul veltro di DanteStamperia di L. Pezzati, 1837 - 78 pages |
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Popular passages
Page 46 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 26 - Soccorrà tosto, sì com' io concipio. E tu, figliuol, che per lo mortal pondo Ancor giù tornerai, apri la bocca, E non asconder quel ch
Page 23 - Io aveva una corda intorno cinta , E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l' ebbi tutta da me sciolta , Sì come 'l Duca m' avea comandato , Porsila a lui aggroppata e ravvolta; Ond...
Page 21 - La notte, ch' i' passai con tanta pietà. E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' aqua perigliosa, e guata; Cosi l' animo mio, che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva. Poi ch' ei posato un poco il corpo lasso, Ripresi via per la piaggia diserta, Sì che il piè fermo sempre era il più basso ; Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta, Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel maculato era coperta.
Page 42 - Veggio in Alagna entrar lo Fiordaliso, E nel Vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un' altra volta esser deriso ; Veggio rinnovellar l' aceto e il fele, E tra nuovi ladroni essere anciso.
Page 37 - 1 buon mondo feo, due soli aver, che l'una e l'altra strada facean vedere, e del mondo e di Deo.
Page 24 - Sì ch' a bene sperar m' era cagione Di quella fera la gaietta pelle, L'ora del tempo, e la dolce stagione; Ma non sì, che paura non mi desse La vista che m' apparve d
Page 33 - Vieni a veder la tua Roma, che piagne, Vedova, sola, e dì e notte chiama: Cesare mio, perchè non m
Page 57 - Le sue magnificenze conosciute Saranno ancora si, che i suoi nemici Non ne potran tener le lingue mute. 88 A lui t'aspetta ed a' suoi benefici : Per lui fia trasmutata molta gente, Cambiando condizion ricchi e mendici.