Le lettere di S. Caterina da Siena: ridotte a miglior lezione, e in ordine nuovo disposte con proemio e note, Volume 1

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G. Barbèra, 1860 - 272 pages
 

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Popular passages

Page 231 - Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo ; con desiderio di vedervi Sposa vera consecrata allo Sposo eterno.
Page cxlviii - O isplendor di viva luce eterna ! Chi pallido si fece sotto l'ombra Si di Parnaso, o bevve in sua cisterna, Che non paresse aver la mente ingombra Tentando a render te qual tu paresti Là dove armonizzando il ciel t'adombra, Quando nell'aere aperto ti solvesti?
Page xlviii - Veggiolo un' altra volta esser deriso ; Veggio rinnovellar l' aceto e il fele, E tra vivi ladroni esser anciso. Veggio il nuovo Pilato sì crudele, Che ciò nol sazia, ma, senza decreto, Porta nel tempio le cupide vele. O Signor mio, quando sarò io lieto A veder la vendetta, che, nascosa, Fa dolce l'ira tua nel tuo segreto? Ciò ch...
Page 232 - Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.— (Dall
Page 85 - Carissima figliuola in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de...
Page 26 - Padre in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel...
Page 6 - ... poverelli e in utilità della Chiesa. Anzi vuole vivere come signore, e stare in stato e in delizie con grandi adornamenti, con molte vivande, con enfiata superbia, presumendo di sé medesimo.
Page 122 - O frate mio, ciascuna è cittadina D'una vera città : ma tu vuoi dire, Che vivesse in Italia peregrina. 96 Questo mi parve per risposta udire Più innanzi alquanto che là dov' io stava : Ond'io mi feci ancor più là sentire.
Page lxvi - Lo principe de' nuovi Farisei, Avendo guerra presso a Laterano, E non con Saracin, né con Giudei ; Che ciascun suo nimico era cristiano, E nessuno era stato a vincer Acri, Né mercatante in terra di Soldano...
Page xxxix - E non ragguardate all'ignoranzia e superbia de' vostri figliuoli; ma con l'esca dell'amore e della vostra benignità, dando quella dolce disciplina e benigna reprensione che piacerà alla Santità vostra, rendete pace a noi miseri figliuoli che abbiamo offeso. Io vi dico, dolce Cristo in terra, da parte di Cristo in ciclo, che facendo così cioè senza briga e tempesta, essi verranno tutti con dolore dell'offesa fatta, e metterannovi il capo in grembo.

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