Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti |
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११ acido prussico alcune Aldegiso altra altre antichi apoplessia assai autore avea aver Averardo Barometro buon canape Carnunto caso certo chè Cicerone cielo cilindri codice colla conoscere console contagio corpo cotesta crede Dante decurie diatesi dice dott Duca editore ermafroditismo estratto Eunapio febbre feti figlia filamenta Flavii Probi Fontejo forma frammento fusti giorni Girolamo Amati gran Greci Guelfo Guido idrofobia IMPRIMATUR intestino lavoro legge libro lisca lode luogo macchina macerazione maggior malattia medesimo medici memoria mente metodo mezzo monumento morbo morbosa mostra niuna nome nuovo oncia opera orazione Orfito organiche Oribasio osservazioni padre parla parole passo Patologico patria pezzi poco possono potuto principio pubblica pure quan quì quod ragione rhus Ricciarda salasso sanguigno scritto sentenze signor simo solidi storia tale tiglio tratto trova tumore Ungheria varj vede Wardrop zione دو وو
Popular passages
Page 190 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote; Non v' era giunto ancor Sardanapalo A.
Page 191 - Quell'anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa ; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e 1' un 1' altro si rode Di quei eh' un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno, S' alcuna parte in te di pace gode.
Page 191 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Page 97 - Ma quell' ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico , E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico: Ed è ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gente avara, invidiosa e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 195 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page 97 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 195 - Dispensatore dello universo, che la cagione della mia scusa mai non fosse stata! Che né. altri contro me avria fallato; né io sofferto avrei pena ingiustamente. Pena, dico, d'esilio e di povertà.1 Poiché fu piacere de...
Page 99 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti: * Sta come torre ferma , che non crolla Giammai la cima per soffiar de...
Page 97 - ... in una valle, avanti che l'età mia fosse piena. Pur ier mattina le volsi le spalle: questi m'apparve, tornand'io in quella, e reducemi a ca per questo calle.» Ed elli a me: «Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto, se ben m'accorsi nella vita bella; e s'io non fossi sì per tempo morto, veggendo il ciclo a te così benigno, dato t'avrei all'opera conforto.
Page 190 - Che pria li padri e le madri trastulla; L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.