Da S. Tommaso a Dante: congetture e riscontriIstituto italiano d'arti grafiche, 1901 - 98 pages |
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adunque allegorico attiva autem avvia beatitudine Beatrice Bonaventura cancellare la macula carità Casella cessato di peccare ciel non vuole colla Commedia confessio oris contritio cordis Conv corda corruptio naturalis boni dantesco dell'Angelo detestare il peccato detrimenta peccati dice dissi donne benedette Erinni excaecatio fede femmina balba fiere filosofo frode Gerione girone grazia grazia divina guida Dante Ibid incontinenza infatti Inferno interpretazione Isidoro l'altro viaggio l'Angelico l'Aquinate l'imperatore l'uomo leone Lucia lupa malo amore Minotauro monte dilettoso monte espiatorio morali virtù nell'Inferno pace Parad Paradiso terrestre Pascoli peccatore peccatum oris pena perfezione Plutone poeta Proto pure Purg Purgatorio Purgatorio Dante quod raggiungibile ragione reatus poenae reintegrazione salire salvazione satisfactio operis scienza divina segg significato simboleggiata simbolo sogno Summa superbia teologali teste di Lucifero tomisti Tommaso tre fiere triplice trovare umana vede veltro violenza Virgilio Virgilio guida virtù cardinali virtù morali virtù teologali visione divina volontà
Popular passages
Page 17 - Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo; ma da quella che quattro cerchi giugne con tre croci, con miglior corso e con migliore stella esce congiunta, e la mondana cera più a suo modo tempera e suggella.
Page 86 - ... che pace intra loro sia, ne la quale si posino le cittadi, e in questa posa le vicinanze s'amino, in questo amore le case prendano ogni loro bisogno, lo qual preso, l'uomo viva felicemente ; che è quello per che esso è nato.
Page 58 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 88 - Senz' esso fora la vergogna meno. Ahi gente, che dovresti esser divota, E lasciar seder Cesar nella sella , Se bene intendi ciò che Dio ti nota 1 Guarda com' està fiera è fatta fella , Per non esser corretta dagli sproni , Poi che ponesti mano alla predella. O Alberto Tedesco, che abbandoni Costei eh...
Page 22 - Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina Come può seguitar la mia parola ; E veggi vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina. Ond' io risposi lei : Non mi ricorda Ch' io straniassi me giammai da voi, Nè honne coscienza che rimorda.
Page 13 - Lume è lassù, che visibile face Lo Creatore a quella creatura, Che solo in lui vedere ha la sua pace; E si distende in circular figura in tanto, che la sua circonferenza Sarebbe al sol troppo larga cintura.
Page 91 - Tu prima m' inviasti Verso Parnaso a ber nelle sue grotte, E poi, appresso Dio, m' alluminasti. Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume retro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti : Secol si rinnuova ; Torna giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal ciel nuova.
Page 24 - Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m'era, fu' io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promission rendono intera.
Page 67 - Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso, Che se il Gorgon si mostra, e tu '1 vedessi, Nulla sarebbe del tornar mai suso.
Page 38 - Verrai a piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti. E il Duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole ; e più non dimandare.