La divina commedia, col com. del p. P. Venturi. 3 tom, Volume 1 |
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alcun allora altra amore anime assai avanti avea aver bolgia buon caccia cagione CANTO capo cerchio certo ch'i chiama ciascun Cielo città collo color colui Cominciò conte corpo credo cuor Dante dice dietro dire disse dissi dolore duca ebbe Enea erano essendo faceva fanno fare fece fiera figliuolo Firenze fiume fondo forte fosse fosso furono gente giro gran gridò Guarda Guido insieme intende l'altro l'un lasciò latino legge lingua luna lungo luogo maestro maggior male mano mare mente mezzo mondo monte morte nome nuovo occhi padre pare parlar parole passo paura pena persona piedi piena poco Poeta porta posta poteva prese presso propria puniti punto pure quei quivi ripa rispose sangue sarebbe segue senso sentimento sovra spiriti terra testa tornar tosto trista trova uomo vedi venir vero verso vidi Virgilio viso vivo volere volta volte vuol
Popular passages
Page 233 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma che le bolle che 1 bollor levava , E gonfiar tutta e riseder...
Page 344 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Page 190 - Io aveva una corda intorno cinta , E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l' ebbi tutta da me sciolta , Sì come 'l Duca m' avea comandato , Porsila a lui aggroppata e ravvolta; Ond...
Page 31 - Ch' ella mi fa tremar le vene ei polsi. A te convien tenere altro viaggio, Rispose, poi che lagrimar mi vide, Se vuoi campar d' esto loco selvaggio ; Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo 'mpedisce che...
Page 177 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
Page 31 - Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Page 40 - Lucevan gli occhi suoi più che la Stella: E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella (I).
Page 117 - Che giova nelle fata dar di cozzo ? Cerbero vostro, se ben vi ricorda, Ne porta ancor pelato il mento e il gozzo. Poi si rivolse per la strada lorda, E non fe motto a noi : ma fe sembiante D' uomo, cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante.
Page 287 - Quando n' apparve una montagna bruna Per la distanza, e parvemi alta tanto, Quanto veduta non n' aveva alcuna. Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto; Che dalla nuova terra un turbo nacque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte 1' acque, Alla quarta levar la poppa in suso. E la prora ire in giù, com' altrui piacque, Infin che il mar fu sopra noi richiuso.
Page 157 - Come l' altre verrem per nostre spoglie , Ma non però ch' alcuna sen rivesta ; Che non è giusto aver ciò ch' uom si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta .Selva saranno i nostri corpi appesi Ciascuno al prun dell