L'Ape, scelta d'opuscoli letterari, e morali, estratti per lo più da fogli periodici oltramontani, Volume 1

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Presso D. Ciardetti, 1804
 

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Page 577 - D' invida morte le spieiate voglie ; L'alma sul terzo cerchio era salita, E la terra copria le fredde spoglie . Quando l'amante Cecco, a cui la vita Era insoffribil peso in tante doglie, Venne al sepolcro, e al suo bel nume spento Così volse piangendo il suo lamento . 2. O Sandra, Sandra mia, scolta il bocìo D' un che ti chiama , e vuoi morir con tene . Sandra , son Cecco tuo , Sandra , son io , Che altro or non ho che un triboli o di pene.
Page 533 - ... inimici , perché non era più lontana dalle mura della Mirandola, che tiri in due volte una balestra comune. Quivi affaticandosi, ed esercitando non meno il corpo , che la mente , e che l...
Page 388 - Italia al Sostegno ! e udiasi intanto Or di Marte fragor, di Febo or canto. Canzon, se mai quell' onorata riva Vedi del fiume a te non caro indarno, Salutala nel nome in cui ti fidi : Sei di straniera cetra ardito suono, Ma pur ci' amor sei dono ; E se negletta giaci e ignota all' Arno, ']" è forse assai che del Tamigi ai lidi Alzasti prima i trionfali gridi.
Page 397 - Worten: ecclesiae salus in summi sacerdotis dignitate pendet: cui si non exors quaedam et ab omnibus eminens detur potestas, tot in ecclesiis efficientur Schismata, quot sacerdotes.
Page 477 - Pico poi (ed egli non aveva bisogno di accettar favori, né può supporsi che volesse adulare un suo eguale) mette francamente le rime del Medici innanzi a quanto scrissero Dante e il Petrarca « perché al Petrarca, die' egli, mancano le cose cioè i concetti, ea Dante le parole cioè l...
Page 581 - Barbere stelle ! i boschi all' invernata Perdon le foglie , e poi si fan più belli : L'erba che al sollion restò bruciata, S' e' piove , la rinasce in su' pratelli. Ma quando a batter l'ultima capata Quella secca ha ridotto i cristianelli, E ch' e' s' è freddi , e ch' e' s'è iti giùe , Si mùor per sempre , e non si torna piùe.
Page 582 - Or più nulla mi garba; e i' ere' che tutto Appassito rimanga a mezza via. Casca bacato, o non matura il frutto, Qual se tocco l'avesse una malia. E par che sul terren maghero e strutto S' accovaccin la fame e la moria.
Page 477 - Filosofi d'allora, col nome dell' acutissimo critico Benedetto Varchi , il quale nel suo dialogo l' Ercolino introduce uno degli Interlocutori a discorrerla così „ Io ho pure inteso dire più volte , e da uomini di profonda dottrina, che le discordie loro ( di Piatone , e di Aristotile ) non consistono nelle .sentenze , intendendo amendue una cosa medesima, ma nelle parole, favellandole in diversi modi , e che il Pico scrisse , o aveva in animo di voler scrivere un...
Page 582 - S' i son nel to podere, o in un deserto. 20. Qui, fra me dico, la solea vienire 1 pampani a brucar pel so bucello. Qui la cantò un rispetto che al sentire La parca propiamente un campanello. Su questa proda un dì l'era a dormire All'ombra di quel pero moscadello; E in tanto i' bacio terra, ove ancor l'erba Che l'è stata pigiata il segno serba.
Page 579 - Ch' i' non soe s'i'son morto, oppur s' i' vivo. Guata il fagiuol che secco in sul sovescio Resta, se della pioggia affatto è privo, Così risecco i...

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