Considerazioni storico-critiche sulla catastrofe di Ugolino Gherardesca1840 - 39 pages |
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Considerazioni Storico-Critiche Sulla Catastrofe Di Ugolino Gherardesca Antonio Zobi No preview available - 2022 |
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abbia accusa alcuni allora altra altre anco antichi anzi arcivescovo attribuito autore aver avesse bassorilievo battaglia Benvenuti Borgo capitano carcere caso castella causa celebre cercato certi circostanze città cittadini colle coloro commento comune consiglio conte Ugolino credere Dante dato delitti desiderio dire Divina dolore Donoratico erano essendo esso età fame famiglia fare fece figli fiorentini Firenze furono Genova genovesi Gherardesca Ghibellini giorni giudice governo guelfa guisa l'arcivescovo Ruggero laonde lasci lavoro lega leggi luogo maggior mani mare medesimo mente messer morire morte nemico nipoti nulla opere ordinò pace padre pari parole patria perocchè Pisa pisani poco poeta popolo porta poscia possa potestà poteva presa presente prigionieri professor pubblico quadro quei racconta ragione repubblica restasse Ruggero sapere sarebbe scrittori secolo sembra sentimenti sero signore simili Sismondi somma spirito storia tenuta terra tiranno torre tradimento trattato trova Ubaldini vedere vero verso Visconti volevano volte
Popular passages
Page 8 - Che per l' effetto de' suo' ma' pensieri , Fidandomi di lui , io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso , Cioè come la morte mia fu cruda , Udirai , e saprai se m
Page 8 - Del capo ch' egli avea diretro guasto. Poi cominciò: 'tu vuoi ch' io rinnovelli 'Disperato dolor che '1 cuor mi preme " Già pur pensando pria ch' io ne favelli. '' Ma se le mie parole esser den seme '' Che frutti infamia al traditor ch' io rodo, " Parlare e lagrimar vedrai insieme. '' Io non so chi tu sie, nè per che modo * Venuto se' quaggiù ; ma Fiorentino ''Mi sembri veramente quand' io t
Page 8 - O tu che mostri per si bestiai segno odio sovra colui che tu ti mangi, dimmi '1 perché », diss' io, « per tal convegno, che se tu a ragion di lui ti piangi, sappiendo chi voi siete e la sua pecca, nel mondo suso ancora io te ne cangi, se quella con ch'io parlo non si secca ». 124 partiti...
Page 11 - Che per 1' effetto de' suo' ma' pensieri, " Fidandomi di lui, io fossi preso ' E poscia morto, dir non è mestieri. " Però quel che non puoi avere inteso , " Cioè come la morte mia fu cruda , '
Page 14 - ... figliuoli, e due figliuoli del conte Guelfo suo figliuolo, siccome addietro facemmo menzione, in una torre in sulla piazza degli anziani, feciono chiavare la porta della detta torre, e le chiavi gittare in Arno, e vietare a' detti pregioni ogni vivanda, gli quali in pochi giorni vi morirono di fame.
Page 35 - Si fa ancora innanzi al pensiero un'altra considerazione che a me sembra di molto peso. Il Buti racconta che dopo otto giorni fu aperta la carcere di quei cinque infelici, e vi si trovarono tutti morti. Se Ugolino si fosse fieramente pasciuto della carne de...
Page 23 - Conte Ugolino aveva voce D'aver tradita te delle castella, Non dovei tu i figliuoi porre a tal croce . Innocenti facea l'età novella, Novella Tebe , Uguccione , e '1 Brigata , E gli altri duo, che '1 canto suso appella. 90 Noi passamm' oltre, là 've la gelata Ruvidamente un'altra gente fascia, Non volta in giù, ma tutta riversata.
Page 9 - Che furo ali' osso, come d' un can, forti. Ahi Pisa, vituperio delle genti Del bel paese là dove il sì suona; Poiché i vicini a te punir son lenti, Muovansi la Capraia e la Gorgona, E faccian siepe ad Arno in su la foce, Sì eh' egli annieghi in te ogni persona. Che se '1 conte Ugolino aveva voce D'aver tradita te delle castella, Non dovei tu i figliuoi porre a tal croce. Innocenti facea 1...
Page 35 - Dante si povero di giudizio, da inventarsi tutto di suo capo un tal fatto con tanto discapito d'interesse e di compassione verso il protagonista di tanta tragedia ? Per queste considerazioni, alle quali, se avessi ozio e più voglia, potrei dare maggior luce e più peso, io reputo miglior consiglio il non partirsi dalla chiosa comune, tutto che mi contenti poco il dover ammettere che nel dar morte a Ugolino fu più potente la fame che il dolore ; parendomi...
Page 8 - 1 quinto dì , e '1 sesto , ond' io mi diedi Già cieco a brancolar sovra ciascuno; E a tre dì gli chiamai, poi ch'e'fur morti: Poscia, più che '1 dolor, potè '1 digiuno. Quand'ebbe detto ciò, con gli occhi torti Riprese '1 teschio misero co' denti , Che furo all'osso, come d'un can, forti.