Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci e la prima grammatica italiana, Leonardo e i primi vocabolariS. Lapi, 1908 - 158 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
Accademici della Crusca accenna aggettivo alcuni altre appunto avverte bembesca Bembo Boccaccio cabolario Calepino Catholicon certo ch'egli citazione codesti Codice Atlantico Codice Atlantico fol compilato comune copia credo D'Ovidio Dante dice dire Dittionario doppione ediz edizione esempio Firenze forma Govi Gram Gramma Grammatica italiana grammatica latina grammaticali Grammatichetta fiorentina grappa gruppi infatti invece legge Lenzoni Leonardo da Vinci lessicale lessici letteraria Libreria libro lingua lingua latina Lingua volgare locuzioni Lorenzo di Pier Lorenzo il Magnifico Luigi Pulci Machiavelli Magnifico manca Manzoni mente Minerbi MORANDI nardo nell'uso Niccolò Machiavelli nome oggi pagina parecchi parlare parole passo Petrarca prosa pubblicati punto pure Ravaisson resto s'incontrano saggio di Vocabolario scritto scrittori scrive secolo simili sinonimi Solmi sott'occhio specialmente spesso stampato supporre teoria manzoniana Tommasèo toscani Trecento Trivulziano trova Valturio vede Venezia verbo vivo Vocabolario Vocabolario italiano Vocabolario latino-italiano vocaboli voci volgare zione
Popular passages
Page 65 - Molte fiate già, frate, addivenne che, per fuggir periglio, contra grato si fé...
Page 92 - Gravina: [...] qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti son venute; ma riducendosi, nel parlare, con i modi, con i casi, con le differenze e con gli accenti, fanno una medesima consonanza con i vocaboli di quella lingua che trovano, e così diventano suoi; perché, altrimenti, le lingue parrebbono rappezzate e non tornerebbono bene.
Page 92 - ... motti l'uno dell'altro. Aggiugnesi a questo che, qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti...
Page 92 - ... quella lingua si chiama d'una patria, la quale converte i vocaboli, ch'ella ha accattati da altri, nell'uso suo, ed è sì potente, che i vocaboli accattati non la disordinano, ma la disordina loro perché quello ch'ella reca da altri, lo tira a sé in modo che par suo, e...
Page 92 - Discorso in cui si esamina se la lingua in cui scrissero Dante, il Boccaccio e il Petrarca si debba chiamare « italiana », « toscana » o
Page 147 - ... errore vedendo questo nostro opuscolo, in quale io raccolsi l'uso della lingua nostra in brevissime annotazioni. Qual cosa simile fecero gl'ingegni grandi e studiosi presso a...
Page 103 - Fa ben più presto questa mutazione quando egli avviene che una nuova populazione venisse ad abitare in una provincia. In questo caso, ella fa la sua mutazione in un corso d'un'età d'un uomo. Ma in qualunque di questi duoi modi che la lingua si muti, è necessario che quella lingua persa, volendola, sia riassunta " per il mezzo di buoni scrittori che in quella hanno scritto, come si è fatto e fa della lingua latina e della greca.
Page 25 - Hanno e Toscani, in voce, uno preterito quasi testé, quale, in questo verbo, si dice così : | Sono sei è stato.
Page 145 - Perché e' sarebbe forza (non potendo più l'arte che la natura) che egli, non essendo stato lungo tempo in Venezia a questo fine e non avendo voluto esser prima paziente scolare che prosontuoso maestro, per non conoscere quanto si converrebbe vi mettesse di quelle parole di que' modi di parlare, di quelle superstizioni e falsi giudizi!
Page 135 - Piacesse al ciclo. . . che alcuna romana segnoria, qual che oggi è la Venetiana, con la consulta de' dotti riformasse l' idioma italiano, e che fosse una sola lingua comune a tutti, e che generalmente si potesse usare senza biasimo, come n'era una latina in tutto '1 mondo.