La Commedia di Dante AllighieriSocietà di San Giovanni, 1890 - 500 pages |
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Page 66
... picciol fiumicello , Lo cui rossore ancor mi raccapriccia . Quale del Bulicame esce un ruscello , Che parton poi tra lor le peccatrici , Tal per l ' arena giù sen giva quello . Lo fondo suo ed ambo le pendici Fatt ' eran pietra , e i ...
... picciol fiumicello , Lo cui rossore ancor mi raccapriccia . Quale del Bulicame esce un ruscello , Che parton poi tra lor le peccatrici , Tal per l ' arena giù sen giva quello . Lo fondo suo ed ambo le pendici Fatt ' eran pietra , e i ...
Page 104
... picciol , ma soprano . Usa con esso donno Michel Zanche : Di Logodoro ed a dir di Sardigna Le lingue lor non si sentono stanche . O me ! vedete l ' altro che digrigna : Io direi anco ; ma io temo ch ' ello Non s ' apparecchi a grattarmi ...
... picciol , ma soprano . Usa con esso donno Michel Zanche : Di Logodoro ed a dir di Sardigna Le lingue lor non si sentono stanche . O me ! vedete l ' altro che digrigna : Io direi anco ; ma io temo ch ' ello Non s ' apparecchi a grattarmi ...
Page 122
... picciol tempo Di quel che Prato , non ch ' altri , t ' agogna . E se già fosse , non saria per tempo . Così foss ' ei , da che pure esser dee ; Chè più mi graverà , com ' più m ' attempo . Noi ci partimmo , e su per le scalee , Che n ...
... picciol tempo Di quel che Prato , non ch ' altri , t ' agogna . E se già fosse , non saria per tempo . Così foss ' ei , da che pure esser dee ; Chè più mi graverà , com ' più m ' attempo . Noi ci partimmo , e su per le scalee , Che n ...
Page 138
... Quando fu l ' aer sì pien di malizia , Che gli animali infino al picciol vermo Cascaron tutti , e poi le genti antiche , Secondo che i poeti hanno per fermo , Si ristorar di seme di formiche ; Ch ' era 138 Inf . XXIX .
... Quando fu l ' aer sì pien di malizia , Che gli animali infino al picciol vermo Cascaron tutti , e poi le genti antiche , Secondo che i poeti hanno per fermo , Si ristorar di seme di formiche ; Ch ' era 138 Inf . XXIX .
Page 158
... picciol corso mi pareano stanchi Lo padre e i figli , e con l ' acute scane Mi parea lor veder fender li fianchi . Quando fui desto innanzi la dimane , Pianger senti ' fra il sonno i miei figliuoli , Ch ' eran con meco , e domandar del ...
... picciol corso mi pareano stanchi Lo padre e i figli , e con l ' acute scane Mi parea lor veder fender li fianchi . Quando fui desto innanzi la dimane , Pianger senti ' fra il sonno i miei figliuoli , Ch ' eran con meco , e domandar del ...
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alcun Allor altra altrui ambo amor anima appresso Arno assai avea Barbagia Barbariccia Beatrice buon CANTO CANTO XII CANTO XXVI cerchio ch'è Chè ciascun ciel colui cominciò convien cotal cotanto credo CRISTO dicea dico dietro dinanzi disio disiri dissi divina dolce Donna dritto drizzò Duca eterno facea favella fece fiamma Flegias foco fummo gente Gerion giro giuso gridò guarda Indi inferno innanzi Jacopo Rusticucci l'occhio laggiù Latona leva lieta loco luce lume Maestro maraviglia mente mondo monte mortal mosse mostra Nembrot occhi omai padre parea parlar parole passi Perocchè piangendo pianta Piccarda picciol piè poco Poscia prego pria puote quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota santa senti Sì ch spira spirto stella surge suso Tebe terra tosto trista vedea veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volto
Popular passages
Page 125 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti. Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 453 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo. Chè, come sole il viso che più trema, Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da sé medesma scema. Dal primo giorno ch...
Page 303 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 242 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 242 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler, che, se fatica Nelle prime battaglie col Ciel dura, Poi vince tutto se ben si nutrica.
Page 466 - In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s' aduna quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che dall' infima lacuna dell' universo infin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, supplica a te, per grazia, di virtute tanto che possa con gli occhi levarsi più alto verso...
Page 469 - Ma non eran da ciò le proprie penne; Se non che la mia mente fu percossa Da un fulgore, in che sua voglia venne.
Page 328 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 156 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Page 235 - Salta lo raggio all' opposita parte, Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende, e tanto si diparte Dal cader della pietra in igual tratta...