Osservazioni della lingua italiana, raccolte dal Cinonio [pseud.] accademico Filergita: Volume unico, che contiene il trattato delle particelle e le annotazioni fatte al medesimo, Volume 1

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Appresso Luigi Plet, 1835 - 328 pages
 

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Page 157 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 212 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno. Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suoi che d' ogni parte oliva. Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Page 21 - ... che io avrei di te scritte cose che, non che dell'altre persone ma di te stessa vergognandoti, per non poterti vedere t'avresti cavati gli occhi 14.
Page 125 - ... una fossa serra. Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine, e poi ti guarda in seno. s'alcuna parte in te di pace gode.
Page 51 - In forma dunque di candida rosa / mi si mostrava la milizia santa / che nel suo sangue Cristo fece sposa; / ma l'altra che volando vede e canta / la gloria di colui che la 'nnamora / e la bontà che la fece cotanta...
Page 70 - Io veggio ben che già mai non si sazia nostro intelletto, se '1 ver non lo illustra di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso, come fera in lustra, tosto che giunto l'ha; e giugner puollo: se non, ciascun disio sarebbe frustra.
Page 143 - Il perso è un colore misto di purpureo e di nero, ma vince il nero, e da lui si denomina...
Page 265 - Gianni mio, or non sai tu quello ch'egli è? egli è la fantasima, della quale io ho avuta a queste notti la maggior paura che mai s'avesse, tale che, come io sentita l'ho, ho messo il capo sotto né mai ho avuto ardir di trarlo fuori, sì 29 è stato dì chiaro.
Page 27 - Belle donne, io non so da me medesima vedere che più in questo si pecchi, o la natura apparecchiando ad una nobile anima un vii corpo, o la fortuna apparecchiando ad un corpo dotato d'anima nobile vii mestiero, sì come in Cisti 4 nostro cittadino, e in molti ancora abbiam potuto veder avvenire; il qual Cisti, d'altissimo animo fornito, la fortuna fece fornaio.
Page 224 - Là dove più ch' a mezzo muore il lembo. 25 Oro ed argento fino e cocco e biacca , Indico legno lucido e sereno, Fresco smeraldo in l'ora che si fiacca, 26 Dall'erba e dalli fior dentro a quel seno Posti , ciascun saria di color vinto , Come dal suo maggiore è vinto il meno. 27 Non avea pur natura ivi dipinto , Ma di soavità di mille odori Vi faceva un incognito indistinto. 28 Salve Regina in sul verde e in su' fiori Quindi seder cantando anime vidi , Che per la valle non parean di fuori.

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