Quei del buon tuono al tribuanle de Dante: scherzo satirico moralissimoL. Manuelli Libraio, 1851 - 261 pages |
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abbia abominazioni Accademia della Crusca adunque allora amore animo antichi antipapisti anzi appunto avea aver avete bella buon tuono buontonisti buontonistico Cacciaguida canto Catilina cattolica certo ch'e chè chiama Cicerone civile comecchè costoro costumi coteste credo cuore d'ogni d'Orazio Dante detto dice dire donne dottrina Drusone ebbe Ecco età faccia fede Fiesole fiorentini Firenze frase gallomania genovine Gesù Cristo Giovine Italia giudicar giustizia governo guaren Iddio imperocchè intende irreligione Lapo Salterello leggi lettor mio caro libertà lingua maestro maraviglia mente mondo morale mostra nemici nome nuova oggidì oggimai onore oramai Orazio parlare parole perocchè popolo principe professore progresso pubblica Purg quei Quinas ragione retrogrado sapete sarà sarebbe savio scrisse senso sentenza sentimento sì gran siete stra terzina Tiresia tornare toscani troppo uomini uomo vedete veggo vergogna verità vero verso virtù voglia vorrei vuol Zerbino
Popular passages
Page 8 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Page 3 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 150 - ... al tuo sentir si sterna, ove dinanzi dissi ' U' ben s' impingua ', e là u' dissi ' Non surse il secondo '; e qui è uopo che ben si distingua. La provedenza, che governa il mondo con quel consiglio nel quale ogni aspetto creato è vinto pria che vada al fondo, però ch' andasse ver lo suo -diletto la sposa di colui ch...
Page 196 - L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Page 150 - Or tu chi se' che vuoi sedere a scranna Per giudicar da lungi mille miglia Con la veduta corta d...
Page 149 - Lume non è, se non vien dal sereno Che non si turba mai, anzi è tenebra, Od ombra della carne, o suo veleno. Assai t' è mo aperta la latebra, Che t...
Page 203 - A così riposato, a così bello Viver di cittadini, a così fida Cittadinanza, a così dolce ostello, Maria mi die', chiamata in alte grida, E nell' antico vostro Batisteo Insieme fui cristiano e Cacciaguida.
Page 187 - Deh mira, egli cantò, spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ècco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega: ecco poi langue, e non par quella; quella non par, che desiata avanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 69 - O superbi Cristian, miseri lassi, Che, della vista della mente infermi, Fidanza avete ne...
Page 5 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi, quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento, Che le più alte cime più percuote; E ciò non fa d'onor poco argomento.