Lettere precettive di eccellenti scrittoriBarbera, Bianchi, 1855 - 484 pages |
Contents
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Common terms and phrases
abbia Accademia adunque alcuna altre anco Annibal Caro antichi ANTONIO CESARI anzi appresso assai avea bella Bernardo Davanzati BERNARDO TASSO biasimo bisogna Boccaccio buoni certo ch'io chè Cicerone Claudio Tolomei credo Crusca Dante debba detto dice dire dotto eccellente errore esempio fare favella fiorentino FRANCESCO REDI francese giudicio gran Greci imitazione ingegno intendere italiana lascia latino leggere lettera lettere libri lingua lingua latina lode LORENZO MAGALOTTI luogo maestro mano maraviglia materia medesimo mente messer mostra nuovo Omero opere paja pare parlare parole persona Petrarca piacere PIETRO BEMBO PIETRO GIORDANI pigliare poco poema poesía poeta possa potuto pregio prosa ragione rima sapere sarà sarebbe scritto scrittori scrivere sieno signor sonetto stampa stile stimo studj Tasso toscana troppo trova uomini uomo usato V. S. illustrissima vede veggo vero verso Vincenzo Borghini Virgilio virtù vizj Vocabolario vocaboli voci voglio vuol
Popular passages
Page 185 - l vero condito in molli versi I più schivi, allettando, ha persuaso: Così all'egro fanciul porgiamo aspersi Di soave licor gli orli del vaso; Succhi amari ingannato intanto ei beve, E dall
Page 48 - Leopardi; se a quell' ingegno immenso e stupendo, se a quegli studi fortissimi, se a quella gioventù promettitrice credibile di cose straordinarie, la fortuna (che già troppo gli è invidiosa) permetterà una vita , non chiedo felice e lieta, ma almeno tolerabile...
Page 287 - ... certa ed infallibilmente buona. Dov'è la città, la corte, il luogo in Italia, nel quale si parli con qualche soltanto mediocre correttezza, brio, varietà e sceltezza di vocaboli e di frasi ? In ciascuna terra nostra, dalla Novalesa...
Page 325 - A ciascun passo nasce un penser novo de la mia donna, che sovente in gioco gira 'l tormento ch'io porto per lei. Et a pena vorrei cangiar questo mio viver dolce amaro, ch' i' dico - Forse ancor ti serva Amore ad un tempo migliore; forse a te stesso vile, altrui se
Page 262 - La lingua ch' io parlai fu tutta spenta Innanzi che all' ovra inconsumabile Fosse la gente di Nembrotte attenta : Che nullo effetto mai razionabile, Per lo piacere uman che rinnovella Seguendo 'l cielo, sempre fu durabile. Opera naturale è ch' uom favella ; Ma così o così , natura lascia Poi fare a voi secondo che v
Page 277 - Ongheria, Francia e Spagna; a me piace abitar la mia contrada. Visto ho Toscana, Lombardia, Romagna, quel monte che divide e quel che serra Italia, e un mare e l'altro che la bagna.
Page 235 - Riluce dietro a costoro il delicato Guido Cavalcanti fiorentino, sottilissimo dialettico e filosofo del suo secolo prestantissimo. Costui per certo, come del corpo fu bello e leggiadro, come di sangue gentilissimo, cosi ne...
Page 41 - ... contrasti di lei colle ombre: così non bastano allo scrivere i fini colori delle parole elette; come in Italia lungamente fu creduto da molti, che le vanità chiamavano...
Page 137 - E, per dirvelo, il Petrarca e il Boccaccio sono imitati da chi esprime i concetti suoi con la dolcezza e con la leggiadria con cui dolcemente e leggiadramente essi andarono esprimendo i loro, e non da chi gli saccheggia, non pur dei «quinci» e dei « quindi « e dei « soventi » e degli « snelli », ma dei versi interi.
Page 210 - Ma poi ch'io fui oltre al mezzo del mio poema, e che cominciai a sospettar de la strettezza de' tempi, cominciai anco a pensare a l'allegoria,, come a cosa ch' io giudicava dovermi assai agevolar ogni difficultà.