Introduzione alla volgar poesia: in due parti divisa

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Tip. G. Remondini, 1818 - 560 pages
 

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Page 163 - Voi, cui Fortuna ha posto in mano il freno Delle belle contrade, Di che nulla pietà par che vi stringa, Che fan qui tante pellegrine spade?
Page 70 - Càncheri e beccafichi magri arrosto E mangiar carbonata senza bere, Essere stracco e non poter sedere, Avere il fuoco presso, e...
Page 120 - E le grand' opre, che in esilio feo II gran figliuol d'Anchise e della Diva : Dal suo pastore in una quercia ombrosa Sacrata pende, e se la muove il vento, Par che dica superba e disdegnosa: Non sia chi di toccarmi abbia ardimento ; *> Che, se non spero aver man si famosa, Del gran Titiro mio sol mi contento.
Page 228 - ... il giorno. Quando la sera scaccia il chiaro giorno, e le tenebre nostre altrui fanno alba, miro pensoso le crudeli stelle che m'ànno fatto di sensibil terra, e maledico il dì ch'i' vidi '1 sole, che mi fa in vista un uom nudrito in selva.
Page 81 - ... 1 vento le giano aprendo, ch'erano sdrucite. I crini avea qual d'oro e qual d'argento. e neri e bigi, e aver pareano lite; altri in treccia, altri in nastro eran raccolti, molti alle spalle, alcuni al petto sciolti.
Page 93 - Morte fura Prima i migliori, e lascia star i rei: Questa , aspettata al regno degli Dei , Cosa bella mortal passa e non dura. Vedrà, s'arriva a tempo, ogni virtute, Ogni bellezza, ogni real costume Giunti in un corpo con mirabil tempre. Allor dirà che mie rime son mute, L' ingegno offeso dal soverchio lume : Ma se più tarda , avrà da pianger sempre.
Page 122 - Né mai pietosa madre al caro figlio né donna accesa al suo sposo diletto die con tanti sospir, con tal sospetto, in dubbio stato si fedel consiglio, come a me quella che '1 mio grave...
Page 26 - Né la corte pnò star senza ser Cecco; E ser Cecco ha bisogno della corte, E la corte ha bisogno di ser Cecco. Chi vuoi saper che cosa sia ser Cecco Pensi e contempli che cos'é la corte: Questo ser Cecco simiglia la corte, E questa corte somiglia ser Cecco.
Page 136 - Grand' elmo, e spada ardente e fulminosa. Sorrise Uranio, che per entro vede Gli altrui pensier col senno ; e in questi accenti Proruppe, ed acquistò credenza e fede : Siate, o pastori, a quella cura intenti, Che 'I giusto Ciel dispensator vi diede, E sognerete sol greggi ed armenti. L' Alloro. Dianzi io piantai un ramoscel d...
Page 77 - Qui tutta umile, e qui la vidi altera ; Or aspra , or piana ; or dispietata , or pia ; Or vestirsi onestate , or leggiadria ; Or mansueta, or disdegnosa e fera. Qui cantò dolcemente , e qui s' assise ; Qui si rivolse , e qui rattenne il passo ; Qui co' begli occhi mi trafisse il core : Qui disse una parola, e qui sorrise; Qui cangiò '1 viso.

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