Studi vari sulla Divina CommediaS. Lapi, 1888 - 151 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
abbia abbiamo Accademici della Crusca alcuna anime antichi anzi astronomia buon cammino canto CARLO NEGRONI Catone CATONE UTICENSE certo ch'egli chè chiaro cieli del Paradiso CLERICI coda codesta codici Commedia commentatori concubina controversia costellazione cotale credo dacchè Dante dell'Aurora designare dice dilong dire Divina Divina Commedia Fanfani feltro filosofo Gerusalemme giorno girone GIUSEPPE DALLA VEDOVA Inferno intendere interpretazione intorno invece l'altro l'appunto l'Aurora latino legge lezione Limbo luogo mente mezzanotte notte obiezione osserva Pape Satan Paradiso pare parea fioco parlare parole passo percuote la gente perocchè Pesci piaggia piè fermo Pier delle Vigne Pietro Damiano Pietro peccatore Pluto Poeta posato un poco possa poteva prof punto pure Purg Purgatorio quod Rifeo Rigutini salita Scartazzini scorpione senso siffattamente significato simbolo sorgere spiegazione Stazio storia storico Studi Danteschi suicidi suppe tale terzetto Titone Tommasèo trova Uticense v'ha vedere Veltro verso Virgilio voluto zione
Popular passages
Page 17 - Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poiché né il mio, né l'altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea.
Page 39 - Fuor delle braccia del suo dolce amico: Di gemme la sua fronte era lucente, Poste in figura del freddo animale, Che con la coda percuote la gente: E la Notte de...
Page 9 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 32 - Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
Page 142 - Da tema e da vergogna voglio che tu ornai ti disviluppe, sì che non parli più com'om che sogna. Sappi che '1 vaso che '1 serpente ruppe fu e non è; ma chi n'ha colpa, creda che vendetta di Dio non teme suppe.
Page 145 - Non sarà tutto tempo senza reda L'aquila che lasciò le penne al carro, Perché divenne mostro e poscia preda; Ch'io veggio certamente, e però...
Page 120 - Vuoisi cosi colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 145 - L' Aquila che lasciò le penne al Carro, Perchè divenne mostro e poscia preda; Ch' io veggio certamente, e però il narro, 40 A darne tempo già stelle propinque, Sicuro d'ogni intoppo e d'ogni sbarro; Nel quale un Cinquecento Dieci e Cinque, Messo di Dio, anciderà la fuia, E quel Gigante che con lei delinque. 45 E forse che la mia narrazion buia, Qual Temi e Sfinge, men ti persuade, Perch...
Page 34 - Io son fatta da Dio, sua mercé, tale, Che la vostra miseria non mi tange, Né fiamma d' esto incendio non m' assale. Donna è gentil nel Ciel, che si compiange Di questo impedimento, ov' io ti mando, Sì che duro giudicio lassù frange.
Page 120 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo, Gridando : Guai a voi, anime prave ! Non isperate mai veder lo Cielo : 85 Io vegno per menarvi all' altra riva, Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo. E tu che se' costi, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.