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U' siede il successor del maggior Piero. 42° Quivi è Alessandro, e Dionisio fero, E quella fronte c' ha 'l pel così nero, È Obizzo da Esti, il qual per vero 24° E vidi dietro a noi un diavol nero

Abi quanto egli era nell' aspetto fiero! Con l' ale aperte, e sovra i pie leggiero! 27° Non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero, I' fui uom d'arme, e poi fu' cordigliero, E certo il creder mio veniva intero; 30° Ombre che vanno intorno dicon vero: S'io fossi pur di tanto ancor leggiero, lo sarei messo già per lo sentiero, PUR. Con un vasello snelletto e leggiero, 2 Da poppa stava il celestial nocchiero, E più di cento spirti entro sediero. 4° Tanto, che 'l suo andar ti sia leggiero, Allor sarai al fin d'esto sentiero : Più non rispondo, e questo so per vero. 8° Seguitar lei per tutto l' inno intero,

Aguzza qui, lettor, ben gli occhi al vero, Certo, che I trapassar dentro è leggiero. 12° Non vide me' di me chi vide il vero, Or superbite, e via col viso altiero, Si che veggiate il vostro mal sentiero. 47° Un crocifisso dispettoso e fiero

Intorno ad esso era il grande Assuero, Che fu al dire e al far cosi intero. 48° Che tosto piangerà quel monistero,

Perchè suo figlio, mal del corpo intero, Ha posto in luogo di suo pastor vero. PAR. Segue la forza; e così queste fero, 4° Se fosse stato il lor volere intero,

E fece Muzio alla sua man severo, 7° Perchè, se ciò che ho detto è stato Gli angeli, frate, e il paese sincero Si come sono, in loro essere intero; 9° Di Roma, che son state cimitero

Tosto libere fien dell' adultèro,

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Su l' orlo che, di pietra, il sabbion serra. 20° S'aperse, agli occhi de Teban, la terra, 32 Anfiarao? perchè lasci la guerra? Fino a Minos, che ciascheduno afferra. 27° Caduto se' di quella dolce terra

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Dimmi se i Romagnnoli han pace, o guerra; El giogo di che Tever si disserra. 28 Che gia in su la fortunata terra Per i Romani, e per la lunga guerra Come Livio scrive, che non erra: 31° E che se fossi stato all' alta guerra Che avrebber vinto i figli della terra; Dove Cocito la freddura serra. PUR. Sol per lo dolce suon della sua terra, 6 Ed ora in te non stanno senza guerra Di quei che un muro ed una fossa serra. 7° Seder là solo, Arrigo d' Inghilterra; Quel che più basso tra costor s' atterra, Per cui ed Alessandria e la sua guerra 45 Che l'aggravava già, în ver la terra, Orando all' alto Sire in tanta guerra, Con quell' aspetto che pieta disserra. 20" Guardando l'ombre che giacean per terra, 143 Nulla ignoranza mai con tanta guerra Se la memoria mia in ciò non erra, 28° L' esalazion dell' acqua e della terra, All' uomo non facesse alcana guerra, E libero è da indi, ove si serra. 122 PAR. Di questo corpo che laggiuso in terra 20 Ella sorrise alquanto, e poi: S' egli erra Dove chiave di senso non disserra, 11 Ch' ei cominciò a far sentir la terra Chè per tal donna giovinetto in guerra La porta del piacer nessun disserra;

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vero, 128

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INF. Per l' aer tenebroso si riversa: 6° Cerbero, fiera crudele e diversa, Sovra la gente che quivi è sommersa. 7° Sovra una fonte, che bolle, e riversa L'acqua era buia molto più che persa: Entrammo giù per una via diversa. 25 Due e nessun l'imagine perversa Come 'l ramarro, sotto la gran fersa Folgore pare, se la via attraversa: erse

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INP. Cominciò ei: se non.... tal ne s'offerse. Io vidi ben sì com' ei ricoperse

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Che fur parole alle prime diverse.

28

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D' un suo compagno, e la bocca gli aperse 95 Questi, scacciato, il dubitar sommerse Sempre con danno l' attender sofferse. 29 Del garofano prima discoperse

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12 Quell' Attila che fu flagello in terra, Le lacrime, che col bollor disserra Che fecero alle strade tanta guerra. 47° Che parte sono in acqua e parte in terra; 20 Lo bevero s' assetta a far sua guerra,

E tranne la brigata, in che disperse El Abbagliato il suo senno proferse. PUR. Da Pratomagno al gran giogo coperse

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Si, che 'l pregno aere in acqua si converse:
Di lei ciò che la terra non sofferse:

16° Come quel fumo ch' ivi ci coperse,

Che l'occhio stare aperto non sofferse: Mi s' accostò, e l' omero m' offerse. 48° Morta la gente, a cui il mar s' aperse, E quella, che l' affanno non sofferse Se stessa a vita senza gloria offerse. 19° In purgazion dell' anime converse,

Si come l'occhio nostro non s' aderse
Cosi giustizia qui a terra il merse.

28° Ma Ellesponto, là 've passò Xerse,

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Più odio da Leandro non sofferse,
Che quel da me, perchè allor non s' aperse.
31° Abbracciommi la testa, e mi sommerse, 401
Indi mi tolse, e bagnato m' offerse
E ciascuna col braccio mi coperse.
PAR. Quanto possibil fu, poi che la perse,
Ed a Beatrice tutta si converse;
Si, che da prima il viso nol sofferse;
Guardando alla persona che sofferse,
Però d'un atto uscir cose diverse;
Per lei tremò la terra e il ciel s' aperse.
Poscia conchiuse: Dunque esser diverse
Perchè un nasce Solone ed altro Serse,
Che, volando per l' aere, il figlio perse.
20° Perchè di grazia in grazia Dio gli aperse 122
Onde credette in quella, e non sofferse
E riprendeane le genti perverse.

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24° Con la tua mente, la bocca t'

aperse

Si ch' io approvo ciò che fuori emerse; E onde alla credenza tua s' offerse. 28° Onde, si tosto come gli occhi aperso E se tanto segreto ver profferse Chè chi 'l vide quassù gliel discoverse ersi

INF. Non gliel celai, ma tutto gliel' apersi: 10° Poi disse: Fieramente furo avversi

Si che per duo fiate gli dispersi. 20° Di nuova pena mi convien far versi,

Della prima canzon, ch'è de' sommersi. 29° Di Malebolge, si che i suoi conversi

Lamenti saettaron me diversi

Ma quelle donne aiutino il mio verso,
Si che dal fatto il dir non sia diverso.
PUR. Dissilo, alquanto del color consperso
E intanto per la costa da traverso
Cantando Miserere a verso a verso.
Bianco marmo era sì pulito e terso,
Era il secondo, tinto più che perso,
Crepata per lo lungo e per traverso.
PAR. Ed io: Ciò che n' appar quassù diverso,
2o Ed ella: Certo assai vedrai sommerso
L'argomentar ch' io gli farò avverso.

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27° Del sangue e della puzza, onde il perverso, 6
Di quel color, che, per lo sole avverso,
Vid io allora tutto il ciel cosperso:

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erta

Ripresi via per la piaggia diserta,
Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta,
Che di pel maculato era coperta.

8° E gia di qua da lei discende l' erta,

Tal, che per lui ne fia la terra aperta.
PUR. Quivi trovammo la roccia sì erta,
Tra Lerici e Turbia, la più diserta,

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Verso di quella, agevole ed aperta.

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Gli occhi suoi belli quell' entrata aperta; 62

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A guisa d' uom che in dubbio si raccerta,
Poi che la verità gli è discoverta,

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28 Che ristori vapor che gliel converta,
Ma esce di fontana salda e certa,
Quant' ella versa da duo parti aperta.
32° Vivace terra, della piuma, offerta
Si ricoperse, e funne ricoperta
Che più tiene un suspir la bocca aperta.
44 PAR. Pur l' offerere, ancor che alcuna offerta
5° L'altra, che per materia f' è aperta,
Se con altra materia si converta.
15° Esser contenti alla pelle scoverta,
O fortunate! e ciascuna era certa
Era per Francia nel letto deserta.
22 Come il Sol fa la rosa, quando aperta
Però ti prego, e tu, padre, m' accerta
Ti veggia con imagine scoverta.
26° Mi facea trasparer per la coverta

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18° Quell' ombre, che veder più non potersi, 440
Del qual più altri nacquero e diversi;
Che gli occhi per vaghezza ricopersi,

29 Freddi, o vigilie mai per voi soffersi,

Or convien ch' Elicona per me versi,
Forti cose a pensar, mettere in versi.
PAR. A se me tanto stretto per vedersi,
3° Quali per vetri trasparenti e tersi,

Non si profonde che i fondi sien persi,
33° E per sonare un poco in questi versi,
lo credo, per l'acume ch' io soffersi
Se gli occhi miei da lui fossero aversi.
erso

INF. Che visitando vai per l' aer perso 5° Se fosse amico il Re dell' universo, Poi c' hai pietà del nostro mal

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L'un verso mento e l' altro in su riverte.
34° Là, dove l' ombre tutte eran coperte,

Altre stanno a giacere, altre stanno erte,
Altra, com' arco, il volto a' piedi inverte.
PUR. Cui bisognasse, per farle ir coverte,
23 Ma se le svergognate fosser certe

Gia per urlare avrian le bocchie aperte.
PAR. Parea dinanzi a me con l' ale aperte
19° Liete faceva l' anime conserte.
27° Ma la pioggia continua converte
Fede ed innocenzia son reperte
Pria fugge, che le guance sien coperte.
erti

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Dil vil cilicio mi parean coperti,

E tutti dalla ripa eran sofferti.

PAR. E sem si pien d' amor, che, per piacerti, 38
8° Poscia che gli occhi miei si furo offerti
Fatti gli avea di sè contenti e certi,
erto

INF. Dinanzi agli occhi mi si fu offerto
4° Quando vidi costui nel gran diserto,

Qual che tu sii, od ombra, od uomo certo.

4° Comincia' io, per voler esser certo

Uscinne mai alcuno, o per suo merto,
E quei, che 'ntese il mio parlar coverto,
10° A ciò non fu' io sol, disse, nè certo
Ma fu' io sol, cola, dove sofferto
Colui che la difese a viso aperto.
46° Jacopo Rusticucci fui: e certo

S'io fussi stato dal fuoco coverto,
E credo che 'l Dottor l'avria sofferto.

30° Regalmente nell' atto ancor proterva
E il più caldo parlar dietro riserva:
erve

PUR. Le capre, state rapide e proterve

27 Tacite all'ombra, mentre che 'l Sol ferve, Poggiato s'è, e lor di posa serve;

62 PAR. Che più e tanto amor quinci su ferve, 21° Ma l'alta carita, che ci fa serve Sorteggia qui, sì come ta osserve. ervi

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INF. E Francesco d' Accorso anco, e vedervi, 110 45° Colui potei che dal Servo de' servi

Ove lasciò li mal protesi nervi.

erza

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PUR. Quivi mi fece tutto discoperto

4° Venimmo poi in sul lito diserto,

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Perchè, pensando, consumai la impresa, 41 Se io ho ben la tua parola intesa,

Ma misi me per l' alto mare aperto
Picciola, dalla qual non fui deserto.

31° Dal collo in giù, sì che 'n su lo scoperto 89

Questo superbo voll' essere sperto

Disse I mio Duca, ond' egli ha cotal merto.

Uom, che di ritornar sia poscia esperto.

6° Sovra 'l tuo sangue, e sia nuovo ed aperto, 401 Chè avete tu e il tuo padre sofferto, Che il giardin dell' imperio sia diserto. 44° Senza la qual per questo aspro diserto E come noi lo mal ch' avem sofferto Benigno, e non guardare al nostro merto.

46° Nella sentenzia tua, che mi fa certo Lo mondo è ben così tutto diserto E di malizia gravido e coverto: 48° Risposi lui, m' hanno amor discoverto; Che s' amore è di fuori a noi offerto, Se dritto o torto va, non è suo merto. 220 Che nudriro il Batista nel diserto; Quanto per l'Evangelio v'e aperto. PAR. Di bella verità m' avea scoverto, 3° Ed io, per confessar corretto e certo Levai lo capo a profferer più erto. 5o Se credi bene usar quel c'hai offerto, Tu se' omai del maggior punto certo; Che par contra lo ver ch' io t'ho scoverto, 40° Frate e maestro fummi, ed esso Alberto Se tu di tutti gli altri esser vuoi certo, Girando su per lo beato serto.

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L'anima tua è da viltade offesa:

40° Egli ban quell' arte, disse, male appresa, 77 Ma non cinquanta volte fia raccesa Che tu saprai quanto quell' arte pesa. 42° Al piano, è sì la roccia discoscesa,

Cotal di quel burrato era la scesa. L' infamia di Creti era distesa, 43° Rispose il Savio mio, anima lesa, Non averebbe in te la man distesa; Indurlo ad ovra, ch' a me stesso pesa. 46° Dall' alpe, per cadere ad una scesa, Così, giù d' una ripa discoscesa,

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Con l' ale aperte, ed a calare intesa : 43° Ma picciol tempo, chè poca è l' offesa Troppa è più la paura, ond' è sospesa Che già lo incarco di laggiù mi pesa. PAR. Se la cosa dimessa in la sorpresa, 5° Però qualunque cosa tanto pesa Soddisfar non si può con altra spesa. 14° Tal volta l'ombra che per sua difesa E come giga ed arpa, in tempra tesa A tal da cui la nota non è intesa; 31° Già tutta il mio sguardo avea compresa, 53 E volgeami con voglia riaccesa Di che la mente mia era sospesa. 33° Che venticinque secoli alla impresa, Così la mente mia tutta sospesa E sempre di mirar faceasi accesa. esca

INF. Onde l' arena s' accendea, com' esca
14° Senza riposo mai era la tresca
Iscotendo da sè l' arsura fresca.
PUR. Subitamente lasciano star l'esca,

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[PAR. Chi ricevesse il sangue ferrarese,
9° Che donerà questo Prete cortese,
Conformi fieno al viver del paese.
12" In che la Santa Chiesa si difese,
Ben ti dovrebbe assai esser palese
Dinanzi al mio venir fu si cortese.
45° Fu si sfogato, che il parlar discese

La prima cosa che per me s' intese,
Che nel mio seme se' tanto cortese.
23 Tende le braccia poi che il latte prese,
Ciascun di quei candori in su si stese
Ch' egli avieno a Maria mi fa palese.
320 Di tanta ammirazion non mi sospese,
E quell' amor che primo li discese,
Dinnanzi a lei le sue ali distese.

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Dirotti perch' io venni, e quel ch' io 'ntesi 50 lo era tra color che son sospesi,

Tal che di comandare io la richiesi. 4 Semo perduti, e sol di tanto offesi,

Ed io, quando 'l suo braccio a me distese, Si, che 'l viso abbruciato non difese 46° Recenti e vecchie dalle fiamme incese! Alle lor grida il mio Dottor s' attese, Disse; a costor si vuol esser cortese: 48° Condussi a far la voglia del Marchese, E non pur io qui piango Bolognese : Che tante lingue non son ora apprese 19° Con si contenta labbia sempre attese, Però con ambo le braccia mi prese, Rimonto per la via onde discese;

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Gran duol mi prese al cor quando lo 'ntesi, Conobbi che in quel limbo eran sospesi. 6° Tenendo l' altra sotto gravi pesi,

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20° Pastore, e quel di Brescia, e 'l Veronese 68 Siede Peschiera, bello e forte arnese Ove la riva intorno più discese.

23° Ch' io gli vidi venir con l' ali tese, Lo Duca mio di subito mi prese,

E vede presso a sè le fiamme accese, 25° E con gli anterior le braccia prese; Gli diretani alle cosce distese, E dietro per le ren su la ritese. 28° Non rechi la vittoria al Noarese,

Poichè l' un piè per girsene sospese, Indi a partirsi in terra lo distese. 29° Gente si vana come la sanese?

Onde l' altro lebbroso che m' intese,
Che seppe far le temperate spese;

POR. Ti prego, se mai vedi quel paese
5o Che tu mi sie de' tuoi prieghi cortese

Perch' io possa purgar le gravi offese.

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7 Guardando in suso, è Guglielmo marchese, 434 Fa pianger Monferrato e il Canavese. 11" Che pennelleggia Franco Bolognese: Ben non sare' io stato sì cortese. Dell' eccellenza ove mio core intese.

22 Acceso di virtù, sempre altro accese
Onde, d' allora che tra noi discese
Che la tua affezion mi fe palese,

23° Ma nella voce sua mi fu palese
Questa favilla tutta mi raccese
E ravvisai la faccia di Forese.
26° Ricominciò colei che pría ne chiese,
La gente, che non vien con noi, offese
Regina contra sè chiamar s' intese;
29 Siccom' egli eran candelabri apprese,
Di sopra fiammeggiava il bello arnese
Di mezza notte nel suo mezzo mese.
31° E quando per la barba il viso chiese,
E come la mia faccia si distese,
Da loro aspersion l' occhio comprese:
32 Colpa di quella ch' al serpente crese,
Forse in tre voli tanto spazio prese
Rimossi, quando Beatrice scese.

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Giusti son duo, ma non vi sono intesi: Le tre faville c' hanno i cori accesi. 9° Per le quali eran si del tutto accesi, Tutti gli lor coperchi eran sospesi, Che ben parean di miseri e d'offesi. 13 Selva saranno i nostri corpi appesi,

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Noi eravamo ancora al tronco attesi, Quando noi fummo d' un rumor sorpresi, 23 Son di piombo sì grosse, che li pesi Frati Godenti fummo, e Bolognesi, Nomati, e da tua terra insieme presi, 34° D' esser di là dal centro, ov io m' appresi 107 Di là fosti cotanto, quant' io scesi:

Al qual si traggon d ogni parte i pesi: PUR. Non son l' antico, ma di lui discesi: 8° O! dissi lui, per li vostri paesi

Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi? 49° Lo nostro amore, onde operar perdési,

Ne' piedi e nelle man legati e presi;
Tanto staremo immobili e distesi.

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INF. Non basta, perch' ei non ebber battesmo, 35 4o E se furon dinanzi al Cristianesmo,

E di questi cotai son io medesmo. PUR. Di Tebe, poetando, ebb' io battesmo; 220 Lungamente mostrando paganesmo;

Cerchiar mi fe più che 'l quarto centesmo. PAR. Da indi il puzzo più del paganesmo, 20° Quelle tre donne gli fur per battesmo, Dinanzi al battezzar più d' un millesmo. 24° Che quell' opere fosser? Quel medesmo, Se il mondo si rivolse al Cristianesmo, È tal, che gli altri non sono il centesmo;

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eso

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RIMARIO DELLA DIVINA COMMEDIA.

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Ignude tutte e con sembiante offeso. 25° Degli altri due un serpentello acceso, E quella parte, donde prima è preso Poi cadde giuso innanzi lui disteso. 26° Si che s' io non avessi un ronchion preso, 44

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El Duca, che mi vide tanto atteso, Ciascun si fascia di quel ch' egli è înceso.

33° Fidandomi di lui, io fossi preso

Però, quel che non puoi avere inteso, Udirai, e saprai se in' ha offeso.

PCR. E del canunin del sole assai più speso, 120 Quando colui che sempre innanzi atteso Non è più tempo da gir si sospeso. 21° Disse, perchè la faccia tua testeso

Or son io d' una parte e d' altra preso; Ch'i' dica: ond' io sospiro, e sono inteso. 26° Già manifesto, s' i' non fossi atteso

Che per lo mezzo del cammino acceso La qual mi fece a rimirar sospeso. 29° Dell' eterno piacer, tutto sospeso, Dinanzi a noi, tal quale un fuoco acceso, E il dolce suon per canto era già inteso. PAR. Desiderato, a sè mi fece atteso, 1° Parvemi tanto allor del cielo acceso Lago non fece mai tanto disteso.

5o Perocchè il cibo rigido e' hai preso Apri la mente a quel ch' io ti paleso, Senza lo ritenere, avere inteso.

16° Di nuova fellonia di tanto peso, Erano i Ravignani, ond' è disceso Dell' alto Bellincione ha poscia preso. 49° Raggio di sole ardesse si acceso.

E quel che mi convien ritrar testeso, Ne fu per fantasia giammai compreso; 20° Mi pinse con la forza del suo peso;

Poi appresso con l'occhio più acceso Per non tenermi in ammirar sospeso: 24° Giù per dottrina fosse così inteso,

Cosi spiro da quell' amore acceso;
D' esta moneta già la lega e il peso;

essa

INF. Li vien dinanzi, tutta si confessa; 5° Vede qual loco d' inferno è da essa : Quantunque gradi vuol che giù sia messa. 44° Intorno, come il fosso tristo ad essa:

Lo spazzo era un' arena arida e spessa, Che fu da' piedi di Caton soppressa. 19° Anima trista, come pal commessa,

lo stava come 1 frate che confessa Richiama lui, perchè la morte cessa. 21° Bollia laggiuso una pegola spessa,

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413

P' vedea lei, ma non vedeva in essa E gonfiar tutta, e riseder compressa. 24° La cener si raccolse per sè stessa, Cosi per li gran savi si confessa, Quando al cinquecentesimo anno appressa.

PUR. A cui porge la man, più non fa pressa; 6° Tal era io in quella turba spessa, E promettendo mi sciogliea da essa. 10° E s' io avessi gli occhi volti ad essa, Noi salivam per una pietra fessa, Sì come l'onda che fugge e s' appressa. PAR. Alla mia Donna reverenti, ed essa 8° Rivolsersi alla luce, che promessa

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8

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Cotal son io, che quasi tutta cessa Nel cuor lo dolce che nacque da essa. esse

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INF. Ma non sì, che paura non mi desse 4° Questi parea che contra me venesse Si che parea che l' aer ne tremesse : 43° E non vedea persona che 'l facesse; l' credo ch' ei credette ch' io credesse, Da gente che per noi si nascondesse 19° 0 ira o coscienza che 'l mordesse, Io credo ben ch' al mio Duca piacesse, Lo suon delle parole vere espresse. 20° E per colei, che il luogo prima elesse, Gia fur le genti sue dentro più spesse, Da Pinamonte inganno ricevesse. 25° Che 'I serpente la coda in forca fesse, Le gambe con le cosce seco stesse Non facea segno alcun che si paresse. PUR. Se'l mi consenti, menerotti ad esse, 7° Com'è ció? fu risposto: chi volesse D' altrui? ovver saria che non potesse? 8° Tra le grandi ombre, e parleremo ad esse: 44 Solo tre passi credo ch' io scendesse, Pur me, come conoscer mi volesse. 9° Terribil come folgor discendesse, Ivi pareva ch' ella ed io ardesse, Che convenne che il sonno si rompesse. 46° Convenne rege aver, che discernesse

Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? Ruminar può, ma non ha l' unghie fesse. PAR. S'essere in caritate è qui necesse, 30 Anzi è formale ad esto beato esse Perch' una fansi nostre voglie stesse. 8° Li popoli suggetti, non avesse E se mio frate questo antivedesse, Già fuggiria, perché non gli offendesse; 43° Li motor di quassù, o se necesse

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go Che se il Gorgon si mostra, e tu 'l vedessi, 56 Così disse il Maestro; ed egli stessi

2

2

Che con le sue ancor non mi chiudessi. PUR. Ti colse nebbia, per la qual vedessi 47° Come, quando i vapori umidi e spessi Del Sol debilemnente entra per essi; PAR. Che pria m' avea parlato, ond' ella fessi 131 5° Si come il Sol, che si cela egli stessi Le temperanze de' vapori spessi; 24° Della mia Donna, e l' animo con essi, Ed ella non ridea; ma, S' io ridessi, Semele fu, quando di cener fessi; 220 Di quelle margherite innanzi fessi, Poi dentro a lei udi': Se tu vedessì, Li tuoi concetti sarebbero espressi: 24o Sembianze femmi, perchè io spandessi La grazia che mi dà ch' io mi confessi, Faccia li miei concetti esser espressi.

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