11 Comento che per tre edizioni consecutive è venuto alla luce sotto il nome del Costa e mio, esce ora col mio nome soltanto; non già che io abbia avuto la vanità d'esser solo; chè non potrei ad ogni modo dar gran peso a siffatti lavori, dove so che molta è la fatica, poca o nulla la gloria; ma perchè se numerosissime erano fin qui le aggiunte e i cambiamenti d'ogni maniera da me fatti alle note di quel valente Filologo, tanti altri ve ne ho fatti ora all'occasione di questa nuova ristampa, che il comento di lui può dirsi quasi sparito, non essendoci rimasto che certe annotazioni comuni, quali trovansi, parola più, parola meno, in tutti i comenti, e che io ho lasciato stare ogni qual volta ho creduto non si potesse far meglio. Vero è, che non amando io ingannare, come non mi piace d'essere ingannato, debbo confessare, che chi si metta oggi a comentar Dante, ben poche volte interpretando od osservando può dire con verità primus ego. Il comento alla Divina Commedia si lavora da cinque secoli, e letterati molti e di molto ingegno vi han dato mano in tutti i tempi; e tanto per la illustrazione istorica, quanto per la spiegazione del senso sì letterale che allegorico sono state scritte migliaia e migliaia di pagine, talchè può dirsi, che in questa materia si patisce più del troppo che del poco; per che tutta la lode che oggi rimane a un comentatore, quando cose nuove difficilmente si posson dire, è il criterio della scelta, e il modo dell' esporre. Ma che dunque? mi potrebbe taluno rispondere: non ci sarà egli più nulla da fare dopo di te? È omai tutto chiaro in Dante? — Adagio un poco; chè per istringermi ragionevolmente colla prima domanda, bisognava ch'io mi fossi dato vanto d' aver sempre veduto e scelto il meglio; e questo io non l'ho detto, nè lo presumo. Alla se |