Tito Lucrezio Caro: Della natura delle cose libri sei

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E. Sonzogno, 1877 - 317 pages
 

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Popular passages

Page 17 - La pâle est aux jasmins en blancheur comparable; La noire à faire peur, une brune adorable; La maigre a de la taille et de la liberté ; La grasse est, dans son port, pleine de majesté...
Page 17 - L'amour pour l'ordinaire est peu fait à ces lois, Et l'on voit les amants vanter toujours leur choix: Jamais leur passion n'y voit rien de blâmable, Et dans l'objet aimé tout leur devient aimable; Ils comptent les défauts pour des perfections, Et savent y donner de favorables noms. La pâle est aux jasmins en blancheur comparable; La noire à faire peur...
Page 126 - Ella talor le gravi luci alzando La mira appena, che di nuovo a forza Morte le chiude; e la ferita intanto •Sangue e fiato spargendo anela, e stride. Tre volte sopra il cubito risorse: Tre volte cadde, ed a la terza giacque; E gli occhi volti al ciel, quasi cercando Veder la luce...
Page 165 - È guardiano e passeggiero a questa riva imposto Caron demonio spaventoso e sozzo, a cui lunga dal mento, incolta ed irta pende canuta barba. Ha gli occhi accesi come di bragia. Ha con un groppo al collo appeso un lordo ammanto, e con un palo, che gli fa remo, e con la vela regge l'affumicato legno, onde tragitta su l'altra riva ognor la gente morta. Vecchio è d'aspetto e d'anni; ma di forze, come dio, vigoroso e verde è sempre. A questa riva d...
Page 57 - Dal mezzo in su fendean coi petti il mare, e s'ergean con le teste orribilmente, cinte di creste sanguinose ed irte. Il resto con gran giri e con grand'archi traean divincolando, e con le code l'acque sferzando sì che lungo tratto si facean suono e spuma e nebbia intorno.
Page 310 - Quel che tu ne consigli, che bisogno D' altro non ha che di comune assenso. Ognun vede , ognun sa quel che conviene In sì dura fortuna; e nullo ardisce Pur d' aprir bocca. Libertate almeno 555 Di parlar ne si dia. Scemi una volta Tanta sua tracotanza e tanto orgoglio Chi co...
Page 221 - Alfìn si mise; e siccom'era al fiume Da sinistra inchinato, egli a rincontro Lo spinse da la destra, lo divelse, Col calce de la mazza a leva il pose, 365 E gli die volta.
Page 179 - F ha per lungo suo contagio infette , Che scevre anco dal corpo , in nuova guisa Le tien contaminate , impure e sozze. Perciò di purga han d'uopo, e per purgarle Son de l'antiche colpe in...
Page 17 - ... a de la taille et de la liberté ; La grasse est, dans son port, pleine de majesté; La malpropre sur soi , de peu d'attraits chargée...
Page 168 - Giunti che furo, il gran Cerbero udirò abbaiar con tre gole, e '1 buio regno intonar tutto; indi in un antro immenso sei vider pria giacer disteso avanti, poi sorger, digrignar, rabido farsi, con tre colli arruffarsi, e mille serpi squassarsi intorno. Allor la saggia maga, tratta di mèle e d'incantate biade una tal soporifera mistura, la gittò dentro a le bramose canne.

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