Due illustri prose di Messer Giovanni Boccaccio: testi di lingua or nuovamente emendati e pubblicati in toscana. ...Presso P. Caselli, 1826 |
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acciocchè adunque aggiugnendo alcuna Alighieri allora alquanto altra altre altrui appo assai augumentata aves avesse Boccaccio cacciato Certaldo certo ch'è ch'egli chè che'l ciascuno cielo città cittadini codice colla coloro colui comechè Commedia conoscere costumi cotale credo cuna Dante DANTE ALIGHIERI Decameron dico dimostra dire divenire divina Divina Commedia dolo donna esilio essen estimo eziandio fama fatica fece figliuoli filosofia fiorentino Firenze fortuna frondi fusse fussero fussino Giovanni GIOVANNI BOCCACCIO gloria Iddio ingegno lagrime lasciando laudevole leggi Licaone luogo maggiori maraviglia Matteo Villani mechè medesimo mente messer minciarono morte mostrare naturale filosofia niuna nutricato oltre onore opere operetta paone parole pastore pavone perciocchè piace picciola poesia poeta possa potuto pubblico quan quivi ragguardando ragione Ravenna scritto scritture secondochè sieno sima Solone stare stra trovò tura tural uomini uomo vedere veggiamo Vincenzo Borghini virtù vulgare
Popular passages
Page 29 - De vulgari eloquentia, dove intendeva di dare dottrina a chi imprendere la volesse, del dire in rima; e comecché per lo detto libretto apparisca lui avere in animo di dovere in ciò comporre quattro libri, o che più non ne facesse dalla morte soprappreso, o che perduti sieno gli altri, più non appariscono che due solamente.
Page 28 - l simigliante si sforzava di fare delle ossa dello autore a eterna infamia e confusione della sua memoria, se a ciò non si fosse opposto uno valoroso e nobile cavaliere fiorentino, il cui nome fu Pino della Tosa, il quale allora a Bologna, dove ciò si trattava, si trovò, e con lui messer Ostagio da Polenta, potente ciascuno assai nel cospetto del cardinale di sopra detto.
Page 148 - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.
Page 27 - Magna eletto in re de' romani, e venendo per la sua coronazione a Roma, centra il piacere del detto Giovanni papa essendo in Roma, fece contra gli ordinamenti ecclesiastici un frate minore, chiamato frate Pietro della Corvara, papa, e molti cardinali e vescovi; e quivi a questo papa si fece coronare. E, nata poi in molti casi della sua autorità quistione, egli e...
Page 105 - ... suoi affanni gli era stata data, mai né dove ella fosse volle venire, né sofferse che dove egli fusse, ella venisse giammai; con tutto che di più figliuoli egli insieme con lei fosse parente.
Page 77 - ... il vedea divenuto. Della qual cosa tanta ammirazione le giunse, che ruppe il sonno ; né guari di tempo passò, che il termine debito al suo parto venne, e partorì...
Page 126 - ... la quale, secondo il mio giudicio, egli primo non altrimenti tra noi italici esaltò e recò in pregio, che la sua Omero tra' Greci o Virgilio tra
Page 151 - Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovinezza, ea ciascuno che a que' tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza; e assai cose da questo diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire.
Page 170 - Santo mostrare nel rubo verdissimo, nel quale Moisè vide quasi come una fiamma ardente Iddio, la verginità di colei che più che altra creatura fu pura e che dovea essere abitazione e ricetto del signore della natura, non doversi per la concezione né per lo parto del Verbo del Padre contaminare. Volle per la visione veduta da...
Page 78 - Questi fu quel Dante, del quale è il presente sermone; questi fu quel Dante, che a" nostri secoli fu conceduto di speziale grazia da Dio; questi fu quel Dante, il quale primo doveva al ritorno delle muse sbandite d'Italia, aprire la via.