Raccolta dei poeti satirici italiani: premessovi un discorso intorno alla satira ed all' ufficio morale di essa, Volume 1

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Dalla Società editrice della Biblioteca dei comuni italiani, 1853
 

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Page 360 - ... e chi si gratta, E chi vende ai baron le pere cotte: Un che piscia, un che caca, un...
Page 363 - Ma parlo del costume, in cui mi pare Che il vostro gran saper si cangi in vizio. Dovevi pur distinguere e pensare Che dipingevi in chiesa; in quanto a me, Sembra una stufa questo vostro altare.
Page 329 - Chè per parer filosofi e saputi, Se ne van per le strade unti e bisunti, Stracciati, sciatti, sucidi e barbuti: Con chiome rabbuffate ed occhi smunti, Con scarpe tacconate e collar storto, Ricamati di zacchere e trapunti.
Page 328 - Nessuno. E dell'amata sua con qual decoro I pidocchi colui cantando disse...
Page 340 - Son gli iniqui ed i rei, felici e vivi. Queste cose v'inspiri un santo zelo: Nè state a dir quanto diletta e piace Chioma dorata sotto un bianco velo. A che giova cantar Cintia e Salmace, 0 di Dafne la fuga o di Siringa, 1 lamenti di Croco o di Smilace? Più sublime materia un dì vi spinga; E si tralasci andar bugie cercando, Nè più follie genio dirceo vi tinga.
Page 385 - Mira i serpenti in bocca alle cicogne, e quel fumo ch'ai ciel gir non s'attenta, olocausto è di furti e di vergogne. Mira che del morir nulla paventa chi le carriere alle rapine ha ferme, e che un'idra de
Page 328 - Stelle gli occhi, arco il ciglio , e cielo il viso, Tuoni, e fulmini i detti, e lampi i guardi, Bocca mista d'Inferno, e Paradiso. Dir, che i sospiri son bombe e petardi , Pioggia d'oro i capei, fucina il petto , Dove il magnano Amor tempera i dardi.
Page 313 - Gli usi che noi pigliamo in giovinezza, Se non vi s'ha riguardo e gran premura, Si trascinano ancor nella vecchiezza. Piaga che non si tratta e non si cura. Maraviglia non è che poi marcisca, Chè il mutar vecchia usanza è cosa dura.
Page 266 - 1 giorno andar correndo in posta. Or , monsignor , voi mi potreste dire , Ben , chi sei tu che cerchi questo nome? Io mi vorrei di te meglio chiarire. Io son per dirvi il nome col cognome, E la forma d' un uom di ventott' anni Di scriver quasi dal piede a le chiome.
Page 323 - Offre alla mente mia ristretto insieme un indistinto caos vizi infiniti e di mille pazzie confuso il seme. Quindi i traslati ei paralleli arditi, le parole ampollose ei detti oscuri...

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