Il Propugnatore, Volume 6

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Francesco Zambrini, Giosuè Carducci
G. Romagnoli, 1873
 

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Popular passages

Page 316 - Poi si rivolse, e parve di coloro Che corrono a Verona il drappo verde Per la campagna; e parve di costoro Quegli che vince e non colui che perde. CANTO DECIMOSESTO varia era in loco ove s...
Page 11 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 16 - Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste reliquie estreme di cotanto impero; anzi il toscano tuo parlar celeste ognor più stempra nel sermon straniero, onde, più che di tua divisa veste, sia il vincitor di tua barbarie altero.
Page 24 - Colui, lo cui saver tutto trascende, Fece li Cieli, e die lor chi conduce, Si ch'ogni parte ad ogni parte splende, Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendo?
Page 87 - Filosofia è uno amoroso uso di Sapienza; il quale massimamente è in Dio perocché in Lui è somma Sapienza e sommo Amore e sommo Atto, che non può essere altrove se non in quanto da Esso procede.
Page 9 - Opera naturale è ch'uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi, secondo che v'abbella.
Page 15 - Te nudrice alle Muse, ospite e Dea le barbariche genti che ti han doma nomavan tutte; e questo a noi pur fea lieve la varia, antiqua, infame soma. Che se i tuoi vizi, e gli anni, e sorte rea ti han morto il senno ed il valor di Roma, in te viveva il gran dir che avvolgea regali allori alla servii tua chioma. Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste reliquie estreme di cotanto impero; anzi il toscano tuo parlar celeste...
Page 10 - Maladetta sie tu, antica Lupa, Che più che tutte l'altre bestie hai preda. Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda? Noi andavam co' passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' i' sentia Pietosamente piangere e lagnarsi.
Page 16 - Che se i tuoi vizi, e gli anni, e sorte rea ti han morto il senno ed il valor di Roma, in te viveva il gran dir che avvolgea regali allori alla servii tua chioma. Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste reliquie estreme di cotanto impero; anzi il toscano tuo parlar celeste ognor più stempra nel sermon straniero, onde, più che di tua divisa veste, sia...
Page 76 - Ma però che non subitamente nasce amore e fassi grande e viene perfetto, ma vuole tempo alcuno e nutrimento di pensieri...

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