Opere volgari di Giovanni Boccaccio: cor, su i testi a penna, Volume 10

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Per il Magheri, 1831
 

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Popular passages

Page 18 - Spelunca alta fuit vastoque immanis hiatu, Scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris, Quam super haud ullae poterant impune volantes Tendere iter pennis : talis sese halitus atris 240 Faucibus effundens supera ad convexa ferebat...
Page 57 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, che spande di parlar si largo fiume?, risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e il grande amore, che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 251 - At eius picturam, non poësin videmus. Quae regio, quae ora, qui locus Graeciae, quae species formaque pugnae, quae acies quod remigium, qui motus hominum qui ferarum non ita expictus est, ut quae ipse non viderit nos ut videremus effecerit?
Page 326 - Lucius Annaeus Seneca Cordubensis, Sotionis stoici discipulus et patruus Lucani poetae, continentissimae vitae fuit. quem non ponerem in catalogo sanctorum, nisi me illae epistolae provocarent quae leguntur a plurimis: Pauli ad Senecam aut Senecae ad Paulum. In quibus, cum esset Neronis magister et illius temporis potentissimus, optare se dicit eius esse loci apud suos cuius sit Paulus apud Christianos.
Page 26 - Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai. Ma po' eh' io fui al piè d' un colle giunto, Là ove terminava quella valle, Che m' avea di paura il cor compunto; Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta , Che mena dritto altrui per ogni calle.
Page 8 - ... dolori e dalle tribulazioni infernali , e finisce nel riposo e nella pace e nella gloria, la quale hanno i beati in vita eterna. E questo dee poter bastare a fare, che così fatto nome si possa di ragione convenire a questo libro.
Page 144 - Ed essa e 1' altre mossero a sua danza, E, quasi velocissime faville, Mi si velar di subita distanza. Io dubitava, e dicea: Dille, dille, Fra me, dille, diceva, alla mia donna Che mi disseta * con le dolci stille; Ma quella reverenza che s' indonna Di tutto me, pur per B e per ICE, Mi richinava come 1' uom ch
Page 45 - Spirito santo, quel dissero che si legge, il quale credo tutto esser vero, sì come da verace dettatore è stato dettato; quello, che i poeti finsero, fecero per forza d'ingegno, e in assai cose non il vero, ma quello che essi secondo i loro errori estimavan vero, sotto il velame delle favole ascosero. Ma i poeti cristiani, de...
Page 10 - Non ti rimembra di quelle parole, Con le quai la tua Etica pertratta Le tre disposizion, che '1 Ciel non vuole, Incontinenza, malizia e la matta Bestialitade? e come incontinenza Men Dio offende, e men biasimo accatta?
Page 193 - Che quest' era k setta de' cattivi A Dio spiacenti, ed a' nemici sui. Questi sciaurati, che mai non fur vivi, Erano ignudi, e stimolati molto Da mosconi, e da vespe ch' eran ivi. Elle rigavan lor di sangue il volto, Che mischiato di lagrime, a' lor piedi Da fastidiosi vermi era ricolto.

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