Ore dantescheBaldini & Castoldi, 1914 - 218 pages |
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Popular passages
Page 73 - Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, ch'agli occhi temperava il nuovo giorno, senza più aspettar lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento su per lo suol che d'ogni parte oliva.
Page 107 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 81 - ... l'occhio la sostenea lunga fiata: così dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fuori, 30 sopra candido vel cinta d'oliva, donna m'apparve sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza non era di stupor, tremando, affranto, senza degli occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d'antico amor sentì la gran potenza.
Page 165 - Sovente in queste rive, che, desolate, a bruno veste il flutto indurato, e par che ondeggi, seggo la notte; e su la mesta landa in purissimo azzurro veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, cui di lontan fa specchio il mare, e tutto di scintille in giro per lo vóto seren brillare il mondo.
Page 156 - Guaschi s'apparecchian di bere. O buon principio a che vii fine convien che tu caschi! Ma l'alta Provvidenza, che con Scipio difese a Roma la gloria del mondo, soccorrà tosto sì com
Page 62 - O superbi cristian, miseri, lassi, Che della vista della mente infermi, Fidanza avete ne' ritrosi passi, Non v'accorgete voi che noi siam vermi Nati a formar l'angelica farfalla Che vola alla giustizia senza schermi ? Di che l'animo vostro in alto galla?
Page 90 - Sì come neve tra le vive travi Per lo dosso d'Italia si congela, Soffiata e stretta dalli venti Schiavi, Poi liquefatta in se stessa trapela , Pur che la terra , che perde ombra, spiri, Sì che par fuoco fonder la candela ; 90 Così fui senza lagrime e sospiri Anzi '1 cantar di que', che notan sempre Dietro alle note degli eterni giri.
Page 82 - Volsimi alla sinistra col rispitto Col quale il fantolin corre alla mamma. Quando ha paura o quando egli è afflitto, Per dicere a Virgilio: Men che dramma Di sangue m' è rimasa che non tremi ; Conosco i segni dell
Page 166 - ... l'uomo non pur, ma questo globo ove l'uomo è nulla, sconosciuto è del tutto; e quando miro quegli ancor più senz'alcun fin remoti nodi quasi di stelle; ch'a noi paion qual nebbia, a cui non l'uomo e non la terra sol, ma tutte in uno, del numero infinite e della mole, con l'aureo sole insiem, le nostre stelle o sono ignote, o così paion come essi alla terra, un punto di luce nebulosa; al pensier mio che sembri allora, o prole dell'uomo?
Page 88 - Piacer, quanto le belle membra in ch' io Rinchiusa fui, e sono in terra sparte : E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.