DanteR. Bemporad & Figlio, 1921 - 379 pages |
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Alighieri allora amore angeli anime antichi beati Beatrice bella bellezza Cacciaguida canto canzone casa cerchio ch'è ch'egli ch'era ch'io chè chiama Chiesa cielo Cino da Pistoia città cittadini coloro colpa colui Commedia condanna Corso Donati Cristo cuore d'amore Dante Dante Alighieri dantesca dell'Impero dell'Inferno dice divina dolce donna erano figlio figliuoli filosofia fiorentino Firenze Flegetonte Francesco gente Ghibellini giorno Giotto Giovanni giustizia Guelfi Guido Guido Cavalcanti Guido Guinizelli intorno Jacopo Rusticucci l'altro l'anima l'Italia latino legge lingua maestro Medio evo mente mondo morale morte narra nobili nome nuova occhi pace padre Paolo Malatesta papa Paradiso parlare parole passato patria Piccarda Poema poesia Poeta poetica popolo poteva presso propria pure Purgatorio ragione Ravenna s'era sale Santa secolo sentimento signore simbolo sonetto spirito stelle terra tornare trova umana uomini Val di Magra vede venire verso vide Virgilio virtù visione vivo volgare zione
Popular passages
Page 96 - Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento e messi in un vasel, ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio, sì- che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse '1 disio. E monna Vanna e monna Lagia poi con quella ch'è sul numer de le trenta con noi ponesse il buono incantatore: e quivi ragionar sempre d'amore, e ciascuna di lor fosse contenta, sì come i
Page 297 - Donna mia vid'io sì lieta, Come nel lume di quel Ciel si mise, Che più lucente se ne fe
Page 113 - Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poichè nè il mio, nè l'altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea.
Page 339 - Come l'augello, intra l'amate fronde, posato al nido de' suoi dolci nati la notte che le cose ci nasconde, che, per veder li aspetti...
Page 90 - E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente. Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 148 - Onde molti per questa viltà dispregiano lo proprio volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abbominevoli cattivi d'Italia, che hanno a vile questo prezioso volgare, lo quale se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri; al cui condotto vanno li ciechi, delli quali, nella prima cagione, feci menzione.
Page 115 - ... era donna di questi autori, di queste scienze e di questi libri, fosse somma cosa. E immaginava lei fatta come una donna gentile; e non la potea immaginare in atto alcuno, se non misericordioso; per che sì volentieri lo senso di vero l'ammirava, che appena lo potea volgere da quella.
Page 305 - E quel che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle ; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te ; ma poco appresso Ella, non tu, n
Page 285 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 269 - A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita; E quella non rispose al suo domando. Ma di nostro paese e della vita C