Storia della citta di Roma nel medio evo dal secolo V al XVI.G. Antonelli, 1875 |
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addì Agosto Albornoz allora Anagni Angelo Anibaldi antico Aprile arch avesse Avignone avrebbe avvegnaddio bande Banderesi Benedetto XII Bolla Bologna Bonifacio Bonifacio IX Campidoglio Cardinali Carlo Carlo IV castel chè Chiesa Città Clemente colla Colonna conchiuso Concilio conferma conte corona d'Italia Dante dice diritto ebbe ecclesiastico Enrico VII erano eziandio Fiorentini fiorini Firenze francese furono Ghibellini giorno Giovanni di Vico Giovanni XXII Gregorio XI Gregorovius Guelfi guerra imperiale Impero indi indiritta Innocenzo Italia l'Imperatore Ladislao Laterano legato lettera Luglio Maggio mandò milizie monarchia Napoli Nicolò NIEM nobili nominò nuovo officio Orsini pace Paolo Orsini Papa Perugia Petrarca Pisa podestà Pontefice pontificia popolo potuto Prefetto Principi publico quod RAYNALD Re dei Romani Republica restaurare Rienzo rioni Roberto Romani s'era san Pietro santa Savelli Sciarra scisma secolo decimoquarto senatore signoria soldatesche soltanto Stefano Tedeschi THEINER tiranni Tivoli tornò tosto Tribuno uomo Urbano Urbis Vaticano vescovo vicario VILLANI Viterbo
Popular passages
Page 114 - In quel gran seggio, a che tu gli occhi tieni Per la corona che già v'è su posta, Prima che tu a queste nozze ceni, Sederà l'alma, che fia giù agosta, Dell'alto Arrigo, ch'a drizzare Italia Verrà in prima ch'ella sia disposta.
Page 50 - O iniqui cittadini che tutto il mondo avete corrotto e viziato di mali costumi e falsi guadagni! Voi siete quelli che nel mondo avete messo ogni malo uso. Ora vi si ricomincia il mondo a rivolgere addosso. Lo imperadore con le sue forze vi farà prendere e rubare per mare e per terra.
Page 267 - Di' oggimai , che la Chiesa di Roma , Per confondere in sé duo reggimenti , Cade nel fango, e sé brutta e la soma. O Marco mio, diss'io, bene argomenti; Ed or discerno perché dal retaggio Li figli di Levi furono esenti. Ma qual Gherardo è quel che tu per saggio Di' eh' è rimaso della gente spenta , In rimproverio del secol selvaggio ? O tuo parlar m...
Page 252 - Venir vedra' mi al tuo diletto legno, E coronarmi allor di quelle foglie, Che la materia e tu mi farai degno.
Page 31 - Vieni a veder la tua Roma che piagne, Vedova e sola, e dì e notte chiama : Cesare mio, perchè non m' accompagne ? Vieni a veder la gente quanto s' ama; E se nulla di noi pietà ti move, A vergognar ti vien della tua fama.
Page 784 - Per che più chiedere non si dee a vedere che speziai nascimento e speziai processo da Dio pensato e ordinato fosse quello della santa Città. E certo sono di ferma opinione, che le pietre che nelle mura sue stanno siano degne di reverenzia; e '1 suolo dov' ella siede sia degno oltre quello che per gli uomini è predicato e provato.3 CAPITOLO VI.
Page 350 - Toscana! che liberamente soltomisono la loro libertà al nuovo imperatore, ci da materia di ricordare per esempio del tempo avvenire , come col popolo romano i comuni d'Italia, e massimamente i Toscani.... parteciparono la cittadinanza e la libertà di quel popolo, la cui autorità creava gli imperadori: e questo medesimo popolo , non da sé, ma la Chiesa per lui, in certo sussidio de' fedeli cristiani, concedette l'elezione degli imperadori a sette principi della Magna.
Page 181 - In questo modo fu coronato a imperadore e re de' Romani Lodovico detto Bavaro per lo popolo di Roma, a grande onta e dispetto del papa e della Chiesa di Roma, non guardando niuna reverenza di santa Chiesa.
Page 293 - ... vengon per merito de le loro anime a le sante chiese, non erano difesi, ma erano scannati e derubati ; li preti stavano per mal fare ; ogni lascivia, ogni male, nulla giustizia, nullo freno : non c'era più rimedio, ogni persona periva. Quello avea più ragione, lo quale più potea co la spada.
Page 252 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile ov' io dormii agnello Nimico a' lupi che li danno guerra; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta , ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò 'l cappello1 : Perocchè nella fede che fa conte L' anime a Dio, quiv' entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.