Nuove poesie

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N. Zanichelli, 1879 - 201 pages
 

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Popular passages

Page 178 - Gallias Caesar subegit, Nicomedes Caesarem ; Ecce Caesar nunc triumphat, qui subegit Gallias; Nicomedes non triumphat, qui subegit Caesarem.
Page 92 - Dove raro ombreggia il bosco Le maligne crete, e al pian Di rei sugheri irto e fosco I cavalli errando van, Là in maremma ove fiorio La mia triste primavera, Là rivola il pensier mio Con i tuoni e la bufera: Là nel ciel nero librarmi La mia patria a riguardar, Poi co '1 tuon vo' sprofondarmi Tra quei colli ed in quel mar.
Page 101 - T'amo, o pio bove; e mite un sentimento Di vigore e di pace al cor m'infondi, O che solenne come un monumento Tu guardi i campi liberi e fecondi, O che al giogo inchinandoti contento L'agii opra de l'uom grave secondi : Ei t'esorta e ti punge, e tu co 'l lento Giro de
Page 25 - E guarda triste innanzi : i dolci rai Tu stendi verso i nubilosi di. Mesto e sereno, limpido e profondo, Per l'ampia terra il tuo sorriso va : Tu maturi su i colli il vino, e al mondo Riporti i fasti de la libertà.
Page 69 - Mi trafora il cervello, ond' io dolente Misere cose scrivo e tristi parlo. Guasti i muscoli e il cuor da la rea mente, Corrose l'ossa dal malor civile, Mi divincolo in van rabbiosamente. Oh lunghe al vento sussurranti file De...
Page 98 - Tacciar de' cavalieri ! — E il vescovo di Spira, a cui cento convalli Empion le botti e cento canonici gli stalli, Mugola . — O belle torri de la mia cattedrale, Chi vi canterà messa la notte di natale? — E il conte palatino Ditpoldo, a cui la bionda Chioma per...
Page 9 - E con me nel silenzio meridian fulgente I lucumoni e gli àuguri de la mia prima gente Veniano a conversar. E tu pascevi, o alivolo corridore, la biada Che ne...
Page 26 - Vino e ferro vogl'io, come a' begli anni Alceo chiedea nel cantico immortal: II ferro per uccidere i tiranni, II vin per festeggiarne il funeral. Ma il ferro e il bronzo è de...
Page 68 - Tra l' ondeggiar de' lunghi solchi uscivi Un tuo serto di fiori in man recando, Alta e ridente, e sotto i cigli vivi Di selvatico fuoco lampeggiante Grande e profondo l...
Page 6 - Meglio il petto m'accesero ne' lor severi ardori Ultime dee superstiti giustizia e libertà; E uscir credeami italico vate a la nuova etade, Le cui strofe al ciel vibrano come rugghianti spade, E il canto, ala d' incendio, divora i boschi e va.

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