Lectura Dantis, primavera, 1905Montorsi, 1905 - 354 pages |
Common terms and phrases
allora amore ANDREA D'ANGELI anime antichi AREZIO Arrigo Arrigo VII BACAREDDA beati Beatrice Bellincion Berti Bonifazio Cacciaguida Cagliari canto Carlo di Valois Catone cerchio ch'io chè Chiesa cielo città cittadini colpa Commedia Corso Donati coscienza Cristo cuore d'amore d'ogni D'Ovidio Dante Alighieri dantesco dell'Inferno dice dinanzi divina Divina Commedia dolce dolore famiglia fede figlio figura FILIPPO PALLESCHI fiorentino fiori Firenze Francesca gentile Ghibellini giustizia guelfa guida Inferno l'Alighieri l'anima Lapo Salterelli LECTURA DANTIS leggi lungo maestro Matelda mente meraviglia Minosse Monarchia mondo morale morte Nino Visconti nome nozze nuova occhi padre pagg Paradiso terrestre parla parole passo patria pensiero pié poema Poeta politico popolo Purg Purgatorio ragione ricordo santo Scano Scartazzini selva sentimento significato Signori simbolo soave sogno Sordello sospira spirito storica superba terra trova umana vede veltro verso viaggio VIII Virgilio virtù visione viva Zingarelli zione
Popular passages
Page 273 - Fiorenza, dentro dalla cerchia antica, Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote; Non v' era giunto ancor Sardanapalo A.
Page 8 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar si largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page ix - ... non so ben ridir com' io v' entrai ; tant'era pien di sonno in su quel punto, che la verace via abbandonai. Ma poi eh' io fui al pie d'un colle giunto, là dove terminava quella valle, che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta, che mena dritto altrui per ogni calle.
Page 274 - Che pria li padri e le madri trastulla; L'altra, traendo alla rocca la chioma, Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani, di Fiesole e di Roma.
Page 12 - Ch' ella mi fa tremar le vene ei polsi. A te convien tenere altro viaggio, Rispose, poi che lagrimar mi vide, Se vuoi campar d' esto loco selvaggio ; Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo 'mpedisce che...
Page 246 - Movendo gli occhi che stavan sicuri, E pare stella che tramuti loco, Se non che dalla parte, onde s'accende, Nulla sen...
Page x - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 112 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti, e intenerisce il core lo dì eh' han detto ai dolci amici addio, e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more; quand' io incominciai a render vano 1' udire, ed a mirare una dell'alme surta, che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 143 - Ed egli : Or va', che il Sol non si ricorca Sette volte nel letto, che il Montone Con tutti e quattro i pie copre ed inforca, Che cotesta cortese opinione Ti fia chiovata in mezzo della testa Con maggior chiovi, che d' altrui sermone ; Se corso di giudicio non si arresta.
Page 26 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...