Dante Alighieri, sein Leben und seine Werke

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Besser, 1858 - 200 pages
 

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Popular passages

Page 107 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 66 - E quel, che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n
Page 41 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Page 127 - Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore: Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Page 101 - Arrigo, ch'a drizzare Italia verrà in prima ch'ella sia disposta. La cieca cupidigia che v'ammalia simili fatti v'ha al fantolino che muor per fame e caccia via la balia.
Page 59 - Si, eh' a Fiorenza fa scoppiar la pancia. Quindi non terra, ma peccato ed onta Guadagnerà, per sé tanto più grave, Quanto più lieve simil danno conta. L'altro, che già uscì preso di nave, Veggio vender sua figlia, e patteggiarne, Come fanno i corsar dell
Page 68 - 1 Sol non si ricorca Sette volte nel letto, che '1 Montone Con tutti e quattro i pie...
Page 198 - Più ch' altra cosa la vita mi grava. O crudel morte e prava, Come m' hai tolto '1 dolce intendimento Di riveder lo più bel piacimento, Che mai formasse natural potenza In donna di valenza, La cui bellezza è piena di virtute! Questo m' hai tolto; ond' io tal pena sento, Che non fu mai si grave condoglienza.
Page 197 - Commedia , avesse colla magia de' suoi versi fatta immortale questa quasi ignota , e pur cosi forte e bella , resistenza della patria sua ! Gli ambasciatori d'Arrigo che non avean potuto entrare in Firenze nè in Bologna, si raccolsero prima ne...
Page 115 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com si move circa e vicino a lui, Maia e Dione.

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