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I

DANTE A BOLOGNA *).

*) Pubblicato la prima volta nella Nuova Antologia del

16 marzo 1891. Qui riappare corretto e ampliato.

RICCI, Ore dantesche.

I

I.

La conoscenza che Dante ebbe di Bologna e dei Bolognesi si fa palese in vari passi delle sue opere, e della Commedia in ispecie.

Nel trattato De vulgari Eloquentia egli ricorda Guido di Guinizello, Fabricio o Fabruccio, Onesto e Guido Ghisilieri; discute a lungo del dialetto bolognese ed osserva che i Bolognesi di Strada Maggiore, allora la principale e la più nobile di Bologna, si differenziano alquanto nel parlare dai loro concittadini di Borgo San Felice 1).

Nella Commedia poi menziona i fiumi che fiancheggiano Bologna, ossia Savena e Reno, e designa il dialetto col vocabolo sipa; rammenta le pungenti salse e trae dalla torre Garisenda una felicissima comparazione. Si trovano infine mentovati nelle tre Cantiche Franco bolognese e Loderingo degli Andalò, Venetico Caccianemici e Ghisolabella, Catalano de' Malavolti e Fabbro Lambertazzi, Francesco d'Accorso e Guido di Guinizello; infine, mastro Adamo, frate Alberigo dei Manfredi, Griffolino d'Arezzo, Guido Bonatti, Lotto degli Agli, Pier da

1) De vulg. Eloqu., lib. I, cap. IX e XV e lib. II, cap. V Medicina, Oderisi da Gubbio e Taddeo d'Alderotto fiorentino, medico e fisico di molta riputazione, tutti vissuti, per poco o per molto tempo, in Bologna 1).

Sufficienti notizie s'hanno di Francesco d'Accorso 2). Su Guido di Guinizello, il celebre rimatore che Dante chiama

il padre,

mio, e degli altri miei miglior, che mai
rime d'amor usâr dolci e leggiadre,

hanno scritto con qualche diffusione Gaetano Monti 3), il Grion 4), e, più di recente, il Borgognoni 5), Ludovico Frati 1), Flaminio Pellegrini, 2) ed Emilio Orioli 3). La questione biografica oggi più agitata riguarda la famiglia di cui Guido fece parte. Si trovano nei documenti i nomi d'un Guido di Guinizello di Magnano e d'un Guido di Guinizello de' Principi. Sarebbe per caso la stessa persona chiamata in diverso modo? Non pare, perchè non s'è mai trovato documento in cui il Magnano, avo di Guido, sia detto dei Principi. E in tal caso, a quale dei due nomi risponde il rimatore? A Guido de' Principi o a Guido di Guinizello di Magnano? La critica oggi propende ad accettare la testimonianza di Benvenuto da Imola che lo dice de' Principi. Ad ogni modo, l'intricata matassa è tutt'altro che sciolta.

1) Div. Comm. Inf. XI, XIII, XV, XVIII, XX, XXIII, XXVI, XXIX, XXX, XXXI e XXXIII; Purg. XI e XIV; Par. XII. Vedi GUIDO ZACCAGNINI, Personaggi danteschi in Bologna, nel Giornale storico della letteratura italiana, LXIV (Torino, 1914), pp. 1-47.

2) SARTI E FATTORINI, De claris archigymnasii bon. professoribus (Bologna, 1888), tomo I, 193. NINO TAMASSIA, dopo aver mostrato un interessante riscontro tra un passo di Odofredo (il famoso dottore dello Studio di Bologna, morto nel 1265) e le terzine dantesche relative al giuoco della zara, scrive : « Odofredo riferisce esempi, aneddoti, detti, ecc. di parecchi suoi predecessori. Può darsi quindi che questo esempio dei giocatori, circondati da gente che aspetta il momento buono per chiedere, fosse un esempio tradizionale, scolastico che si soleva adoperare dai dottori. E allora Dante avrebbe tratto la materia prima della sua similitudine dalle tradizioni scolastiche bolognesi.» (Una nota dantesca, nel Giornale storico della letteratura italiana, vol. XXI (Torino, 1893), pp. 456-457).

3) Vedi Notizie degli scrittori bolognesi, raccolte da GIOV. FANTUZZI, IV, 345.

4) Guido Guinicelli e Dino Compagni, nel Propugnatore (Bologna, 1869), vol. II, parte II, pp. 274-322.

5) Nel Preludio d'Ancona, ann. VIII, 1884, p. 50.

a

Attive ricerche si sono fatte anche intorno Guido Ghisilieri. La sua personalità storica è accertata; ma nessuno fuor che Dante nel trattato De vulgari Eloquentia fa fede delle sue poesie, delle quali non si trova saggio in codice alcuno. Anzi la canzone che comincia Di fermo sofferire, indicata dall' Alighieri per sua, si legge in un codice vaticano attribuita a maestro Simone Ranieri da Firenze.

A quel poco che si sapeva di Onesto, il Frati ha potuto aggiungere una preziosa notizia. Il Fantuzzi

1) Guido di Guinizello de' Principi e Guido Ghisilieri, nel Propugnatore, Nuova Serie, vol. I, parte II (Bologna, 1883), pp. 5-30.

2) Guido Guinizelli podestà a Castelfranco, nel Propugnatore, Nuova Serie, vol. III, parte I (Bologna, 1890), fasc. 13-14.

3) Consulti legali di Guido Guinicelli, negli Atti e Mem. della R. Dep. di storia patria per le province di Romagna, ser. III, vol. XXV, p. 163.

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