Sopra un luogo diversamente letto nella Divina commedia ...tipografia di Federigo Bencini, 1856 - 82 pages |
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Sopra un Luogo Diversamente Letto nella Divina Commedia (Classic Reprint) Alessandro Torri No preview available - 2018 |
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Popular passages
Page 6 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 70 - 1 vaso che '1 serpente ruppe fu e non è; ma chi n'ha colpa, creda che vendetta di Dio non teme suppe. Non sarà tutto tempo senza reda l'aguglia che lasciò le penne al carro, per che divenne mostro e poscia preda; ch'io veggio certamente, e però il narro, a darne tempo già stelle propinque, secure d'ogn'intoppo e d'ogni sbarro, nel quale un cinquecento diece e cinque, messo di Dio, anciderà la fuia con quel gigante che con lei delinque.
Page 69 - Da tema e da vergogna voglio che tu ornai ti disviluppe, sì che non parli più com'om che sogna. Sappi che '1 vaso che '1 serpente ruppe fu e non è; ma chi n'ha colpa, creda che vendetta di Dio non teme suppe.
Page 6 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 75 - E tu, figliuol, che per lo mortai pondo Ancor giù tornerai, apri la bocca, E non asconder quel eh* io non ascondo.
Page 35 - Tal mi fece la bestia senza pace, Che, venendomi incontro, a poco a poco Mi ripingeva là dove il Sol tace.
Page 47 - ... onde quando si dice : l'uomo vivere, si dee intendere, l'uomo usare la ragione; ch'è sua speziai vita, ed atto della sua più nobile parte. E però chi dalla ragione si parte, e usa pur la parte sensitiva, non vive uomo, ma vive bestia; siccome dice quello eccellentissimo Boezio :
Page 70 - Aquila che lasciò le penne al Carro, Perchè divenne mostro e poscia preda; Ch' io veggio certamente, e però il narro, 40 A darne tempo già stelle propinque, Sicuro d'ogni intoppo e d'ogni sbarro; Nel quale un Cinquecento Dieci e Cinque, Messo di Dio, anciderà la fuia, E quel Gigante che con lei delinque. 45 E forse che la mia narrazion buia, Qual Temi e Sfinge, men ti persuade, Perch...
Page 51 - DI oggimai che la chiesa di Roma, per confondere in se due reggimenti, cade nel fango e se brutta e la soma.
Page 78 - Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.